lunedì 31 dicembre 2012

Tanti auguri

Ciao blog,
quanti messaggi di auguri sinceri e inaspettati ! Solo tu non mi scrivi mai niente, raccogli i miei pensieri e sei lì come una sfinge ! Ma allora a che serve raccontarti le mie pene ? Io ho bisogno di sapere come la pensi ...
ti prego parlami!
Manca poco a mezzanotte, sto aspettando l'inizio del 2013. R ha di nuovo la febbre alta, L ha festeggiato il Capodanno russo tre ore fa. Ho preparato due calici per brindare al nuovo anno, ed intanto ti scrivo nella speranza che nell'etere qualcuno mi legga, e che viva quello che sto vivendo io ora: una pace melanconica, un silenzio profondo dentro me, un desiderio di nulla, la consapevolezza di poter vivere solo l'attimo presente.
Con questo stato d'animo affronto il nuovo anno, ma non sono triste, guardo solo la mia realtà !
Bene, sento i botti fuori, manca poco...., buon anno, caro blog! Vado ad abbracciare R, gli bagnerò le labbra di spumante, gli cambierò posizione nel letto, un bacio sulla fronte, un segno di croce e poi a letto anch'io, convinta più che mai che la vita è bella comunque, sempre, e in ogni condizione.

                                            Tanti auguri!!!!

domenica 23 dicembre 2012

letterina di Natale

Caro Gesù,
ecco che si avvicina il tuo compleanno! La tua vita si è fermata a trentatre anni, ma noi ancora ti festeggiamo come se tu fossi qui con noi, e ti rivediamo piccolino, appena nato, tenero fagottino in braccio a tua madre, bambina anche lei, e ci sentiamo il cuore struggere di fronte a te così abbandonato agli sguardi degli uomini e donne che nel presepe, stanno davanti alla capanna per salutarti.
Quei pastori non sapevano cosa tu avresti vissuto, come saresti stato oltraggiato, come saresti morto.
Avevano però capito che tu eri speciale, non sapevano cosa sarebbe avvenuto, ma avevano intuito che in te c'era qualcosa di regale, importante e fondamentale anche per loro.
La tua vita, poi, è stata tutta un abbandono all'amore. Ogni tuo gesto, ogni tua azione, ogni pensiero sono stati impregnati di amore per tutti quelli che ti hanno avvicinato e , conoscendoti si sono sorpresi del tuo amore per loro, e allora ti ringraziavano, e poi non potevano fare a meno di inn amorarsi di te, di corrisponderti.
Torniamo al tuo compleanno. Ma cosa festeggiamo se tu non sei più con noi da ben 2000 anni?
Noi festeggiamo la tua nascita, perchè vogliamo ricordare con te tutta la tua vita terrena, insieme a te ripercorrere i momenti belli e quelli dolorosi, fino alla tua morte ingiusta e terribile, perchè sappiamo che la tua morte non è stata l'ultima parola, tu sei risorto e oggi sei in mezzo a noi, con noi, ci aiuti nella fatica, ci consigli nel dubbio, ci conforti, ci sproni ad andare avanti, ci sostieni nella debolezza, ci fai sentire importanti e unici, dai un senso alla nostra vita, asciughi tutte le nostre lacrime, tu insomma tu prendi cura di noi poveri cristi e ci conduci per mano fino alla fine, quando finalmente ti vedremo faccia a faccia e gioiremo con te.
Buon compleanno, bambino Gesù!
 

mercoledì 19 dicembre 2012

Il borsh

Borsh due volte alla settimana!
Tu sai bene, caro blog, che adoro tutto quello che è tradizione, soprattutto quella culinaria e italiana.
Sono fiera della cucina italiana, dell'italiano Roberto Benigni, dell'italiano Capo dello Stato, della ligua italiana, del clima italiano, delle canzoni italiane, dei caratteri degli italiani, della storia italiana.......... ecc. ecc.
pur non essendo una reazionaria ed amando tanto il socialismo vissuto.
Perchè tutto 'sto preambolo? Per dire che ho dovuto cedere alla bontà del borsh ( zuppa di verdure russa ) di cui L ha tanta nostalgia almeno sei giorni a settimana. L è ucraina e anche lei tradizionalista, orgogliosa perfino del clima ucraino (pensa un pò ) che fa + 40° in estate e - 40° in inverno.
Ora ve lo presento:
metti sul sul fuoco una pentola con due litri di acqua e comincia a pelare 3 o 4 patate, falle a tocchetti e mettile nella pentola, aggiungi una costa di sedano, 3 o 4 foglie di cavolo, una tazza di fagioli già cotti e intanto che questa verdura cuoce fai a listerelle una rapa rossa, una grossa carota, mezza cipolla e metti il tutto in una padella con del burro o se sei in un periodo di digiuno, puoi usare l'olio d'oliva. Fai soffriggere bene  per una decina di minuti, mescolando spesso, poi aggiungi nella pentola con le altre verdure, gira bene, cuoci ancora 10 minuti aggiustando di sale e peperoncino ( poco poco ) e voilà è fatto !
Tempo di cottura totale una quarantina di minuti, devono risultare croccanti e la minastra non deve essere troppo salata.
Va servito cosparso di crema di latte.



una vera bontà

martedì 4 dicembre 2012

L'Avvento

Ciao caro blog,
quanto tempo! Credevo di non avere più voglia di parlarti ! Mi spaventa avere troppa confidenza con te, ma stasera posso farlo perchè vorrei che tu ascoltassi quello che ho da dirti.
Son passati mesi in cui abbiamo visto la morte in faccia, una faccia che non ha espressione, immota, senza colore.  R è stato malissimo, ricoverato d'urgenza e sottoposto a trasfusioni; per circa un mese sono stata vicina al suo letto senza parlare, con una speranza nel cuore, aspettando che aprisse gli occhi e mi sorridesse. Ho lottato per lui con i medici che l'avevano in cura e che volevano dimetterlo quando ancora aveva bisogno di trasfusioni, sono stata esigente con le infermiere che lo assistevano, non potevo fare altro che stare con lui, mi sembrava di non avere niente altro da fare che guardarlo respirare per essere certa che c'era ancora.
Ora R è a casa, si è ripreso, è un uomo forte, ma porta i segni della permanenza in ospedale, la ferita che aveva è sempre più estesa e proviamo con mille farmaci per poterla guarire ma fino ad ora non ci siamo riusciti.
Ecco l'Avvento, questo tempo così speciale, in cui  inizia di nuovo la storia tra l'uomo e Dio in Gesù Cristo, storia mai finita e iniziata con il Battesimo, ma se fino ad ora abbiamo perso l'occasione di conoscere Gesù e di amarlo per quello che è, ci viene data un'altra opportunità: si ricomincia, coraggio! Forse questa è la volta buona.
"il termine cristo, non è un nome o un cognome personale: è un titolo comune per designare l'uomo che trasmette agli altri la parola di Dio. Quel Cristo là si nominava, secondo i documenti, Gesù di Nazareth, però altre volte, attraverso i tempi, il cristo si è presentato sotto diversi nomi, di maschio o di femmina - lui non bada al genere - o di pelle chiara o scura - lui si mette il primo colore che capita - è in oriente e in occidente e in tutti i climi - e ha parlato in tutte le lingue di Babele - sempre tornando a ripetere la stessa parola! Difatti solo da quella si riconosce il cristo: dalla parola! Che è solo e sempre la stessa: quella là! E li l'ha detta e ridetta e tornata a ridire, oralmente e per iscritto, e da sopra la montagna e da dentro le gattabuie e ...dai manicomii.....Il cristo non bada alla località, nè all'ora storica, e nè alle tecniche del massacro...Già. Siccome lo scandalo era necessario, lui si è fatto massacrare oscenamente, con tutti i mezzi disponibili - quando si tratta di massacrare i cristi, non si risparmia sui mezzi...Ma l'offesa suprema, che gli hanno fatta, è stata la parodia del pianto! Generazioni di cristiani e di rivoluzionari - tutti quanti complici!- Hanno seguitato a frignare sul suo corpo - e intanto della sua parola ne facevano merda!
E così, d'ora in poi, lui, se torna, non dirà più parole, perchè tanto, quelle che aveva da dire le ha gridate ai quatro venti. Quando è apparso in Giudea, il popolo non l'ha creduto il vero Dio parlante, perchè si presentava come un poveraccio, non con l'uniforme delle Autorità.
Però se torna, si presenterà ancora più miserabile, nella persona di un lebbroso, di una accattoncella deforme,, di un sordomuto, di un bambino idiota. Si nasconde in una vecchia puttana: trovami! e tu, dopo esserti servito della vecchia puttana per una scopata, la lasci là, e uscito all'aria aperta, cerchi in cielo: " ah, Cristo, sono duemila anni che aspettiamo il tuo ritorno!" "Io" risponde lui dalle sue tane,"non sono MAI partito da voi. Siete voi che ogni giorno mi linciate, o peggio ancora, tirate via senza vedermi, come se io fossi l'ombra di un cadavere putrefatto sotto terra. Io tutti i giorni, vi passo vicino mille volte, mi moltiplico per tutti quanti siete, i miei segni riempiono ogni millimetro dell' universo, e voi non li riconoscete, pretendete di aspettare chissà quali altri segni volgari..." Si racconta che un cristo,una volta camminando per una via di campagna ebbe fame e andò a cogliere un  frutto da un albero di fico. Ma siccome non era stagione, l'albero non aveva frutti: nient'altro che foglie incommestibili...E allora cristo lo maledisse, dannandolo alla sterilità perpetua...Il senso è chiaro: per chi riconosce Cristo al suo passaggio, è sempre stagione. E chi non riconoscendolo gli nega la propria frutta col pretesto del tempo e della stagione, è maledetto. Non si discute. Non c'è pretesto, per rimandare, perchè Cristo non deve scendere dalle stelle, o da un passato e futuro chissà dove, ma sta quà adesso, dentro di noi. Pure questa non è un novità, è cosa risaputa, gridata ai quattro venti: che dentro a ciascuno di noi c'è un Cristo" ( Elsa Morante - La Storia )