lunedì 31 dicembre 2012

Tanti auguri

Ciao blog,
quanti messaggi di auguri sinceri e inaspettati ! Solo tu non mi scrivi mai niente, raccogli i miei pensieri e sei lì come una sfinge ! Ma allora a che serve raccontarti le mie pene ? Io ho bisogno di sapere come la pensi ...
ti prego parlami!
Manca poco a mezzanotte, sto aspettando l'inizio del 2013. R ha di nuovo la febbre alta, L ha festeggiato il Capodanno russo tre ore fa. Ho preparato due calici per brindare al nuovo anno, ed intanto ti scrivo nella speranza che nell'etere qualcuno mi legga, e che viva quello che sto vivendo io ora: una pace melanconica, un silenzio profondo dentro me, un desiderio di nulla, la consapevolezza di poter vivere solo l'attimo presente.
Con questo stato d'animo affronto il nuovo anno, ma non sono triste, guardo solo la mia realtà !
Bene, sento i botti fuori, manca poco...., buon anno, caro blog! Vado ad abbracciare R, gli bagnerò le labbra di spumante, gli cambierò posizione nel letto, un bacio sulla fronte, un segno di croce e poi a letto anch'io, convinta più che mai che la vita è bella comunque, sempre, e in ogni condizione.

                                            Tanti auguri!!!!

domenica 23 dicembre 2012

letterina di Natale

Caro Gesù,
ecco che si avvicina il tuo compleanno! La tua vita si è fermata a trentatre anni, ma noi ancora ti festeggiamo come se tu fossi qui con noi, e ti rivediamo piccolino, appena nato, tenero fagottino in braccio a tua madre, bambina anche lei, e ci sentiamo il cuore struggere di fronte a te così abbandonato agli sguardi degli uomini e donne che nel presepe, stanno davanti alla capanna per salutarti.
Quei pastori non sapevano cosa tu avresti vissuto, come saresti stato oltraggiato, come saresti morto.
Avevano però capito che tu eri speciale, non sapevano cosa sarebbe avvenuto, ma avevano intuito che in te c'era qualcosa di regale, importante e fondamentale anche per loro.
La tua vita, poi, è stata tutta un abbandono all'amore. Ogni tuo gesto, ogni tua azione, ogni pensiero sono stati impregnati di amore per tutti quelli che ti hanno avvicinato e , conoscendoti si sono sorpresi del tuo amore per loro, e allora ti ringraziavano, e poi non potevano fare a meno di inn amorarsi di te, di corrisponderti.
Torniamo al tuo compleanno. Ma cosa festeggiamo se tu non sei più con noi da ben 2000 anni?
Noi festeggiamo la tua nascita, perchè vogliamo ricordare con te tutta la tua vita terrena, insieme a te ripercorrere i momenti belli e quelli dolorosi, fino alla tua morte ingiusta e terribile, perchè sappiamo che la tua morte non è stata l'ultima parola, tu sei risorto e oggi sei in mezzo a noi, con noi, ci aiuti nella fatica, ci consigli nel dubbio, ci conforti, ci sproni ad andare avanti, ci sostieni nella debolezza, ci fai sentire importanti e unici, dai un senso alla nostra vita, asciughi tutte le nostre lacrime, tu insomma tu prendi cura di noi poveri cristi e ci conduci per mano fino alla fine, quando finalmente ti vedremo faccia a faccia e gioiremo con te.
Buon compleanno, bambino Gesù!
 

mercoledì 19 dicembre 2012

Il borsh

Borsh due volte alla settimana!
Tu sai bene, caro blog, che adoro tutto quello che è tradizione, soprattutto quella culinaria e italiana.
Sono fiera della cucina italiana, dell'italiano Roberto Benigni, dell'italiano Capo dello Stato, della ligua italiana, del clima italiano, delle canzoni italiane, dei caratteri degli italiani, della storia italiana.......... ecc. ecc.
pur non essendo una reazionaria ed amando tanto il socialismo vissuto.
Perchè tutto 'sto preambolo? Per dire che ho dovuto cedere alla bontà del borsh ( zuppa di verdure russa ) di cui L ha tanta nostalgia almeno sei giorni a settimana. L è ucraina e anche lei tradizionalista, orgogliosa perfino del clima ucraino (pensa un pò ) che fa + 40° in estate e - 40° in inverno.
Ora ve lo presento:
metti sul sul fuoco una pentola con due litri di acqua e comincia a pelare 3 o 4 patate, falle a tocchetti e mettile nella pentola, aggiungi una costa di sedano, 3 o 4 foglie di cavolo, una tazza di fagioli già cotti e intanto che questa verdura cuoce fai a listerelle una rapa rossa, una grossa carota, mezza cipolla e metti il tutto in una padella con del burro o se sei in un periodo di digiuno, puoi usare l'olio d'oliva. Fai soffriggere bene  per una decina di minuti, mescolando spesso, poi aggiungi nella pentola con le altre verdure, gira bene, cuoci ancora 10 minuti aggiustando di sale e peperoncino ( poco poco ) e voilà è fatto !
Tempo di cottura totale una quarantina di minuti, devono risultare croccanti e la minastra non deve essere troppo salata.
Va servito cosparso di crema di latte.



una vera bontà

martedì 4 dicembre 2012

L'Avvento

Ciao caro blog,
quanto tempo! Credevo di non avere più voglia di parlarti ! Mi spaventa avere troppa confidenza con te, ma stasera posso farlo perchè vorrei che tu ascoltassi quello che ho da dirti.
Son passati mesi in cui abbiamo visto la morte in faccia, una faccia che non ha espressione, immota, senza colore.  R è stato malissimo, ricoverato d'urgenza e sottoposto a trasfusioni; per circa un mese sono stata vicina al suo letto senza parlare, con una speranza nel cuore, aspettando che aprisse gli occhi e mi sorridesse. Ho lottato per lui con i medici che l'avevano in cura e che volevano dimetterlo quando ancora aveva bisogno di trasfusioni, sono stata esigente con le infermiere che lo assistevano, non potevo fare altro che stare con lui, mi sembrava di non avere niente altro da fare che guardarlo respirare per essere certa che c'era ancora.
Ora R è a casa, si è ripreso, è un uomo forte, ma porta i segni della permanenza in ospedale, la ferita che aveva è sempre più estesa e proviamo con mille farmaci per poterla guarire ma fino ad ora non ci siamo riusciti.
Ecco l'Avvento, questo tempo così speciale, in cui  inizia di nuovo la storia tra l'uomo e Dio in Gesù Cristo, storia mai finita e iniziata con il Battesimo, ma se fino ad ora abbiamo perso l'occasione di conoscere Gesù e di amarlo per quello che è, ci viene data un'altra opportunità: si ricomincia, coraggio! Forse questa è la volta buona.
"il termine cristo, non è un nome o un cognome personale: è un titolo comune per designare l'uomo che trasmette agli altri la parola di Dio. Quel Cristo là si nominava, secondo i documenti, Gesù di Nazareth, però altre volte, attraverso i tempi, il cristo si è presentato sotto diversi nomi, di maschio o di femmina - lui non bada al genere - o di pelle chiara o scura - lui si mette il primo colore che capita - è in oriente e in occidente e in tutti i climi - e ha parlato in tutte le lingue di Babele - sempre tornando a ripetere la stessa parola! Difatti solo da quella si riconosce il cristo: dalla parola! Che è solo e sempre la stessa: quella là! E li l'ha detta e ridetta e tornata a ridire, oralmente e per iscritto, e da sopra la montagna e da dentro le gattabuie e ...dai manicomii.....Il cristo non bada alla località, nè all'ora storica, e nè alle tecniche del massacro...Già. Siccome lo scandalo era necessario, lui si è fatto massacrare oscenamente, con tutti i mezzi disponibili - quando si tratta di massacrare i cristi, non si risparmia sui mezzi...Ma l'offesa suprema, che gli hanno fatta, è stata la parodia del pianto! Generazioni di cristiani e di rivoluzionari - tutti quanti complici!- Hanno seguitato a frignare sul suo corpo - e intanto della sua parola ne facevano merda!
E così, d'ora in poi, lui, se torna, non dirà più parole, perchè tanto, quelle che aveva da dire le ha gridate ai quatro venti. Quando è apparso in Giudea, il popolo non l'ha creduto il vero Dio parlante, perchè si presentava come un poveraccio, non con l'uniforme delle Autorità.
Però se torna, si presenterà ancora più miserabile, nella persona di un lebbroso, di una accattoncella deforme,, di un sordomuto, di un bambino idiota. Si nasconde in una vecchia puttana: trovami! e tu, dopo esserti servito della vecchia puttana per una scopata, la lasci là, e uscito all'aria aperta, cerchi in cielo: " ah, Cristo, sono duemila anni che aspettiamo il tuo ritorno!" "Io" risponde lui dalle sue tane,"non sono MAI partito da voi. Siete voi che ogni giorno mi linciate, o peggio ancora, tirate via senza vedermi, come se io fossi l'ombra di un cadavere putrefatto sotto terra. Io tutti i giorni, vi passo vicino mille volte, mi moltiplico per tutti quanti siete, i miei segni riempiono ogni millimetro dell' universo, e voi non li riconoscete, pretendete di aspettare chissà quali altri segni volgari..." Si racconta che un cristo,una volta camminando per una via di campagna ebbe fame e andò a cogliere un  frutto da un albero di fico. Ma siccome non era stagione, l'albero non aveva frutti: nient'altro che foglie incommestibili...E allora cristo lo maledisse, dannandolo alla sterilità perpetua...Il senso è chiaro: per chi riconosce Cristo al suo passaggio, è sempre stagione. E chi non riconoscendolo gli nega la propria frutta col pretesto del tempo e della stagione, è maledetto. Non si discute. Non c'è pretesto, per rimandare, perchè Cristo non deve scendere dalle stelle, o da un passato e futuro chissà dove, ma sta quà adesso, dentro di noi. Pure questa non è un novità, è cosa risaputa, gridata ai quattro venti: che dentro a ciascuno di noi c'è un Cristo" ( Elsa Morante - La Storia )

mercoledì 31 ottobre 2012

Finalmente il freddo!

Ciao caro blog,
sono contenta che il freddo sia arrivato, così le mie giornate vissute in casa non mi sembreranno claustrofobiche. In estate avevo la mia valvola di sfogo che sono i balconi  della mia casa,
; ne ho quattro di cui uno molto grande, e sono tutti pieni di fiori. Uno ha cinque enormi vasi di coccio con ortensie di tutti i colori, nel balcone della cucina ci sono tanti vasi di odori : menta,origano,due diversi timi,due vasi di rosmarino che uso in mille preparazioni, due lunghi vasi di basilico, prezzemolo e due vasi di salvia.  Nel giardino condominiale ho piantato un bel cespuglio di alloro che ho usato questa estate per tenere lontane le tarme della lana negli armadi di mia figlia e fra qualche giorno saprò se ha funzionato.
Nel balcone "papale", così dicono i figli data la sua forma rotondeggiante che sembra si possa fare un "discorso",nel balcone dunque ci sono tanti vasi di fiori di tutti i tipi, senza ordine, non simmetrici, all'italiana, e tutte le mattine la prima cosa che faccio è rimirarli, tolgo le foglie appassite, controllo la terra e intanto penso che potrei comprare ancora qualcosa di nuovo.
Ma ahimè ! Tutto finito! Con il freddo piano piano tutte le piante geleranno, e allora sarà proprio inverno.
Stamattina, piena di buona volontà, ho pulito la stufa a legna, la fornasela, come dicono qui, e l'ho accesa, l'ho mandata a calore e, sempre per dare un senso alla giornata, ho deciso di fare una torta che ho conosciuto e sperimentato nel lontano 1993, quando mi sono trovata a fare la cuoca nella  cucina dell'albergo di mio fratello tutta ristrutturata, che doveva aprire per Natale, e non aveva il cuoco perchè malato.
Così, tra padelle enormi e ricette trentine, ho voluto inserire questa torta emiliana, torta degli addobbi, che ha avuto un successo incredibile.
Ora ve la racconto: porta questo nome  per una tradizione antica e civilissima. Ogni dieci anni le parrocchie emiliane, si rifacevano la "faccia", venivano disincrostate, ridipinte, rimesse a nuovo, il quartiere addobbava le finestre, si faceva la processione con il Santo ( ogni parrocchia aveva il suo), e in ogni casa la "massaia" faceva questa torta "bella" bianca, senza cioccolato, con le mandorle e c'era l'usanza di invitare i conoscenti in casa per assaggiare una "mandleina", un pezzetto di torta tagliata a forma di mandorla, e così l'uscio di casa si teneva
 tutto il giorno socchiuso, pensate un pò  che roba.
Quindi prendi un litro di latte, salalo un pò e mettilo sul fuoco, quando bolle unisci 100 grammi di riso per minestre (chicco piccolo), cuoci per un bel pò, fino a che il tutto sembri una crema,  non cedere alla tentazione di mettere più riso perchè non diventerebbe così cremoso a fine cottura.
Lascialo raffreddare, mettilo in una ciotola, aggiungi 200 gr. di zucchero, 125gr. di mandorle sbucciate e frullate, ci vorrebbero anche due o tre mandorle amare, ma noi speriamo che siano in mezzo alle mandorle dolci, 5 uova sbattute (c'è chi dice che ne servono 6, ma a me sembrano troppe) e 100 gr. di cedro candito che io tengo sempre nel freezer, perchè lo candisco io e non avendo conservanti ammuffirebbe.
Imburra e spargi pangrattato in una teglia possibilmente rettangolare, e metti il composto in forno a 150° per almeno due ore. Che non ti venga in mente di usare una teglia di silicone, perchè il composto è liquido e cadrebbe tutto dalla teglia.
Sfornala e irrorala con liquore amaretto, falla freddare, tagliala a losanghe, metti uno stecchino su ogni losanga, e poi offrila a chi ami, sapendo che anche secoli or sono si faceva la stessa cosa.
R oggi, dopo circa de mesi , non ha la febbre, è stato seduto sulla sa sedia a rotelle per quattro ore e così ha potuto mangiare a tavola con me e L.
Alle 13 sono andata a prendere L all'asilo e l'ho portata a casa nostra. R le accarezzava la testa, un gesto che non faceva più da tanto tempo,perchè non riusciva a muovere le braccia. Ma oggi l'ha fatto e io sono felice e non mi manca niente.
"Ho creato tutto questo per te, mia sposa, e sappi che tutte le bellezze sono nulla in confronto a quello che ti ho preparato nell'eternità" (Gesù a santa Faustina Kowalska)

sabato 27 ottobre 2012

i quattro "ismi"

Ciao blog,
sono loro i quattro ismi che ci stanno portando alla rovina:  egocentrismo, edonismo, consumismo, relativismo. Ci stiamo dimenticando di chi ci sta vicino, tutti presi a "cercare" di soddisfare noi stessi, e il problema è che non ci riusciamo, e allora l'ansia di realizzarci in qualche modo ci spinge a far progetti che ci sembrano fondamentali per la nostra vita : viaggi, acquisti, cure di tutti i tipi...... non che non siano cose buone per noi, ma che non siano gli unici nostri interessi, non ci saziano, abbiamo sempre fame e sete e continuiamo a cercare, con una intima insoddisfazione che chiamiamo curiosità.
Se poi nasce un problema, lo risolviamo usando i nostri metodi, perchè tutto è relativo ai nostri bisogni, e immoliamo al nostro dio, cioè a noi stessi, tutto e tutti per poter essere felici.
La verità è che abbiamo paura di tutto: del tempo che passa, delle malattie, della mancanza di soldi, della solitudine, di cedere a qualcuno.
Abbiamo paura di soffrire e per questa paura ci alieniamo, vivendo a trenta metri da terra, e credendo che tutto ci sia dovuto, pieni di pretese nei confornti degli altri, usando il vittimismo, e soprattutto non diciamo nè accettiamo la verità, vogliamo essere apprezzati, ammirati, anche invidiati, non accettiamo che l'altro possa soffrire, ci disturba il suo dolore, cerchiamo di non vedere, ci giriamo dall'altra parte, e  via così
fino alla fine.
I Beatles mi cullano con le loro canzoni, mentre scrivo mi vengono a mente tanti momenti vissuti con R quarant'anni fa. Sentivamo solo questa musica, non ci piacevano i Rolling Stones, R la suonava tutta, era bravissimo. Ecco "Something", "Oh! Darling", "Carry that weight", mi vengono i brividi, continuo a mettere su il cd perchè credo ai miracoli. R li ha amati più di tutti gli altri gruppi. Adesso forse, ascoltando, sentirò ancora la sua voce rauca che canticchia "Sun King" o "Come together", non si sa mai......

lunedì 8 ottobre 2012

il rosario

Caro blog,
voglio farti partecipe di questa bella testimonianza sulla recita del Rosario, il breviario del popolo come si dice, che ho trovato sul mio quotidiano; è di Pere Aimè Duval, un prete che scriveva canzoni a sfondo religioso, è morto nel 1985 e diceva: " mi rimane scolpita nella memoria la posizione che prendeva mio padre nella liturgia domestica della corona. Egli tornava  stanco dal lavoro dei campi con un grande fascio di legna sulle spalle. Dopo cena si inginocchiava per terra, appoggiava i gomiti su una sedia e la testa tra le mani, senza guardarci, senza fare un movimento, né dare il minimo segno di impazienza. E io pensavo: "mio padre che è così forte, che governa la casa, che sa guidare i buoi, che non si piega davanti al sindaco...mio padre davanti a Dio diventa come un bambino. Come cambia aspetto quando si mette a parlare con Lui. Dev'essere molto grande Dio se mio padre gli si inginocchia davanti ! Ma dev'essere anche molto buono, se si può parlargli senza cambiarsi il vestito!" Al contrario, non vidi mai mia madre inginocchiarsi. Era troppo stanca la sera per farlo. Si sedeva in mezzo a noi, tenendo in braccio il più piccolo. Ci guardava ma non diceva niente. Non fiatava nemmeno se i più piccoli la molestavano, nemmeno se infuriava la tempesta sulla casa o il gatto combinava qualche malanno. Ed io pensavo:"Dev'essere molto semplice Dio, se gli si può parlare tenendo un bambino in braccioe vestendo il grembiule. E dev'essere anche una persona importante, se mia madre quando gli parla non fa caso né al gatto né al temporale".
Rifletti blog, rifletti.........

domenica 7 ottobre 2012

Voglio camminare

Caro blog,
questa è la situazione : R  è caricato di altri mali che peggiorano sempre di più le sue condizioni di vita. Sono quindici giorni che passa dal letto alla poltrona, per starci poco tempo e poi di nuovo a letto, è sempre assopito e la sua pelle si rompe, provocando piaghe.
Non chiede mai niente, fa dei piccoli cenni con gli occhi, qualche sorriso e se mi avvicino alla sua bocca con la mia, mi bacia.
Ho dovuto mettere R in un letto singolo di quelli da ospedale, allora ho pensato che tenerlo nella nostra camera  lo avrebbe isolato, così ho sistemato il letto in sala, di fronte alla cucina, e da lì lui segue tutta la vita della sua casa,  i profumi e i rumori che lo coinvolgono, e mi vede sempre girare di quà e di là.
Sembra che tutto stia precipitando e io mi meraviglio di come io possa continuare a vivere senza disperarmi per quello che sto passando accanto a lui. Sono piena di speranza, non so neanche io in cosa, ma questa mi riempie le giornate, loro scorrono via tra un timore e una gioia e se esco a fare la spesa o a salutare i figli, nel ritornare penso con apprensione a come lo troverò, ma sono sempre sicura che in tutto quello che accadrà cè la mano di Dio che ama tanto R e tutti noi, e da questo Amore non può che venire la serenità, un desiderio di consegnarci a Lui e di lasciare che Lui ci porti dove vuole, il bisogno di farsi amare, e di camminare diritti nella strada dove Lui ci ha pensato, a capo nudo, sapendo nel cuore che il Suo disegno di amore su di noi è buono, allora le paure e le sofferenze sono vinte dalla certezza della Sua bontà, che ci accompagna fino al traguardo che noi ora non conosciamo e che sarà meraviglioso.

giovedì 4 ottobre 2012

Le fette

Ciao blog,
ti trascuro molto, ma se sapessi quante cose sono successe, per lo più faticose, preoccupanti che mi hanno preso tutta la giornata e mi ritrovavo da sabato a sabato senza accorgermene. Sono riuscita ad andare tre ore in baita e ho saputo con enorme dispiacere che T, la pastora, ha venduto le sue capre e lascia tutto perchè è stanca delle continue lamentele, le hanno fatto multe salatissime, che lei non riesce a pagare perchè l'unico introito che ha è dalla vendita dei formaggi che lei fa con il latte delle capre e quindi.......dopo 6 anni se ne va e sarà dura vedere ancora i prati rasati, e  poi a me faceva sentire la sua presenza discreta, non mi sono mai sentita sola lassù.
R sta male, non mangiava nè beveva e da tanti giorni ormai, forse ora siamo arrivati ad una cura che lo potrebbe aiutare.
Credevo di dover mettere da parte anche la mia passione della cucina, perchè lui deve seguire un'alimentazione povera di sughi, intingoli, salumi, formaggi stagionati, spezie, dolci grassi, carni rosse, fritti, verdure crude, cioccolato vario, agrumi, pane fresco, cereali, ecc... Sono andata a comprare fette biscottate e crackers pur facendo in casa il pane con la mia pasta madre, ma quando a casa, ho letto l'etichetta delle fette biscottate  uaohhhh che alimentazione leggera! Oltre alla farina c'è una quantità di roba impressionante, così mi sono fatta le fette biscottate da sola:
500 gr. farina , 70 gr. zucchero, sale, 15 gr. lievito birra, 100 gr. latticello e il resto di acqua per avere un impasto morbido ma da lavorare con le man i ( circa 150 gr.), 4 cucchiai di olio di semi ; fai il lievitino, poi impasti tutto insieme, fai lievitare, reimpasti un pò e fai due filoncini, li metti in teglia efai lievitare ancora.
Metti in forna a 190 ° per 40 min. A questo punto, siccome era sera tardi, ho lasciato riposare i due pani sulla gratella e il giorno dopo li ho fettati a 1 cm, e li ho messi sulla gratella con il forno a ventilazione forzata per 15 min circa, si sono dorate e sono buonissime, R le mangia volentieri con il latte e il tè e L ne va matta. a me ricordano le fette biscottate della Gentilini ed anche i biscotti della salute di una volta.
Bene, a proposito ora me ne vado a mangiare una con il miele di A e un buon tè.
Ciao 

mercoledì 26 settembre 2012

Patate e funghi

Piove!
Avevo trovato un buco libero per andare in montagna a "cavar patate" ma piove.
Allora sono andata in città per alcune commissioni, sono passata a piazza delle Erbe e meraviglia delle meraviglie...... tre bancarelle cariche di finferli, brise, cappelloni, funghi dal sangue, russole ed altri  e tutta roba dei nostri boschi! Che sciocca a lamentarmi della pioggia ! Guarda che miracolo che succede quando il  bosco, dopo tanto caldo, si bagna ! Allora domani che faccio vado per patate o per brise?

giovedì 20 settembre 2012

Meglio così

Stamattina ho letto sul quotidiano che amo, di una bambina di dodici anni che si è  buttata dalla finestra di casa sua e che ha lasciato un sms che diceva così "odio la scuola, odio la mia famiglia".
Non so perchè ma ho pensato a S e alla sua famiglia, e ho visto come è buono il Signore che ha dato a S la forza di seguire passo passo i suoi figli, di controllare ogni loro decisione, di indagare sulle loro amicizie, di dire "no" quando era il caso di dire no, di punirli quando erano disobbedienti e di consolarli quando erano scoraggiati, di far loro apprezzare le cose che hanno, di metterli in gardia contro i pericoli che ci sono fuori casa, di aiutarli nelle difficoltà dei rapporti con gli altri cercando sempre l'occasione di fare comunione, di sdrammatizzare i problemi con i loro amici, di aver lasciato il suo lavoro per un anno per stare vicino a loro,e soprattutto di passar loro la fede che li sta abituando all'idea che anche la morte non è l'ultima parola per tutti noi.
Tutto questo lo ha fatto S insieme a N, e non è stato senza conseguenze per S, la stanchezza ha provocato tensione e ansia, che lei sta curando con santa pazienza, ma meglio così, cara S, meglio così perchè stai salvando i vostri figli dalla depressione e dall'ansia che ha portato quella bambina bisognosa di conferme, di protezione, di punti certi a cui aggrapparsi, a decidere che l'unica soluzione era la morte.

domenica 16 settembre 2012

Caro blog,
è passato un mese ed io non ho voluto scrivere perchè non volevo "appallarti" con le mie storie.
Ieri, domenica, è stata una bellissima giornata, considerando il tenore delle giornate che passo solitamente.
Siamo andati ad Anterivo e abbiamo trovato tutto il paese in festa: la banda, le donne in costume tradizionale tutto fiori e nastri, poi i pompieri in grande uniforme e poi il popolo, tutto in processione.

mercoledì 29 agosto 2012

i miei nipoti

premetto che adoro i dolci, quelli fatti bene e non improvvisati, e non sopporto di dover mangiare torte o altro, inventate da pasticcieri dell'ultima ora, che di solito non sanno di niente.
Quindi, tanto per essere modesta, io di dolci me ne  intendo e oggi, nel tormentoso dubbio se fare una torta di ricotta oppure no (considerando che sto sempre e a dieta), ho cominciato a pensare ai miei nipoti e a confrontarli con i dolci.
Pensavo: a chi può rassomigliare M.? A un diplomatico. Non  c'è niente di segreto,si vede tutto: pasta sfoglia,crema, pandi spagna, marmellata,pan di spagna, crema, pasta sfoglia, zucchero a velo. Tutto a strati, uno sopra l'altro e tu credi di sapere che gusto ha, ma quando lo mordi senti una prima resistenza della sfoglia, ma una volta affondati i denti ti accorgi di come sia tutto morbido ben combinato, equilibrato e ti ritrovi con il naso impolverato di zucchero a velo, impalpabile, leggero e dolcissimo. Questa è M.
Poi c'è E, la seconda nipote. Lei è nu' baba'. In Scozia è dimagrita, ma la sua figura è comunque tonda, non ha spigoli, proprio come il babà.A guardarlo sembra soffice, leggero, rassicurante, ma quando lo prendi in mano  ti accorgi che pesa, decidi di morderlo e senti che la pasta è bagnata di rum che si mescola perfettamente con la crema pasticcera e cede quella nota di alcolico al dolce che non ci sta affatto male.
Ed ecco la volta  di G: la fiamma al cioccolato, quella pastarella a forma di Pan di Zucchero che non ha crosta, è pastosa, piena di sapore, scura, buona dall'inizio alla fine, che non riesci a capire bene di cosa è fatta, sai solo che c'è tanto cioccolato che da' grinta al tutto e quando hai finito di mangiarla sei soddisfatto.
C'è ancora E: un cioccolatino ripieno al caffè. Prima di tutto devi togliere la carta dorata, lucida, che lo avvolge, poi noti come sia levigato il cioccolato, lo addenti e scroc .. la tua bocca viene invasa dal liquido più buono del mondo: il caffè ristretto e zuccheroso che sta dentro.Una bomba energetica racchiusa in pochi  grammi di cioccolato.
Ed ecco L: siccome èancora piccoletta, non so come sarà fra qualche anno. Ora mi ricorda un cannolo alla crema che a guardarlo ti viene voglia di mangiarlo subito perchè pensi allabontà della crema ma quando attacchi a mangiare devi prima vedertela con la pasta sfoglia consistente e abbondante e n on sai se il pasticciere è stato onesto e l'ha riempito fino in fondo.
Siamo a S, un bignè  allo zabaione. Esternamente tondo ben fatto, spennellato di glassa, che nasconde all'interno il suo segreto, lo abbraccia, lo avvolge, lo protegge. L'interno è da sballo: dolce, soffice, liquoroso, ma racchiuso, nascosto.
Ora tocca a L di C e Y: una sfogliatella napoletana che prima di arrivare alla crema di semolino e ricotta, devi vedertela con strati e strati di pasta sfogliata con lo strutto.
Il primo morso è di pasta croccante, semidolce, che provoca chi la mangia a cercare il ripieno, che arriva dopo due o tre bocconi, ma ti ricompensa di tutta l'attesa.
Ed infine il piccolino P: tanta panna tra due meringhe dolcissime, bianca come la purezza, leggera come la felicità.    

giovedì 16 agosto 2012

conserve e altro

oggi ho finito di sterilizzare le ultime 50 bottigliette di salsa di pomodoro.
Ne ho lavorati 42 chili fino ad ora, ma non è finita qui. Ma devo dire che io sono "alla vecchia" nel senso che ho un comunissimo passaverdure e con quello passo i pomodori pugliesi, poi ci metto una foglia di basilico, chiudo e sterilizzo, un pò di bottiglie alla volta, piano piano,senza ammazzarmi di fatica e per me è una grande soddisfazione poi , poterle offrire ai miei figli. Tempo di crisi .... e si ritorna a fare quello che si faceva 20 anni fa.
In questo mese ho letto tre libri: "il torto del soldato" del mio adorato Erri De Luca che, come sempre mi ha coinvolto così tanto che l'ho letto in un giorno.
Lui, quando scrive, commuove per la sua profondità nel descrivere l'uomo, l'animale, la natura e non ha paura di mostrare tutte le loro fragilità, i loro limiti, tutto quello che c'è di più nascosto in loro, ma con una misericordia e un amore, senza giudizio alcuno, sempre con un'anelito di soprannaturale che rende ogni comportamento giustificabile, addirittura amabile, e tu ti riconcilii con la tua storia e ti senti rappacificata.
Mai, alla fine della lettura di un suo libro, io sono rimasta con l'amaro in bocca.
Ho letto tutto di lui, anche le traduzioni del Vecchio Testamento (Bibbia):Giona, Rth, Qoelet, Sansone.
Ora sto aspettanto la spedizione di "Le sante dello scandalo" e " Nocciolo di oliva".
Poi con "Io sono qui" di Mariapia Bonanate ho dovuto leggere "Diario 1941 - 1943 " di Etty Illesum, perchè La Bonanate, nel suo libro, parlava con Etty e confrontava il suo dolore con il dolore di questa donna morta nel lager nazista di Auschwitz che ha raccontato in un diario tutta la sua esperienza di lotta tra la vita che sentiva prorompere in lei e la morte che aveva intorno.
Il libro d M. Bonanate è bello, molto bello, pieno di una sofferenza a cui ha dato un senso, e il senso è l'eternità, ma io che sto vivendo la sua stessa esperienza ho visto nel suo rapporto angoscioso con suo marito un limite grandissimo: quello di non vivere accanto a lui continuamente, di aver delegato tutto agli altri, di non potergli tenere la mano per ore, così semplicemente, accettandolo e conoscendolo ora.
La sofferenza è un'esperienza necessaria per vivere pienamente la vita, per camminare con i piedi per terra, per entrare in confidenza con la morte, per dare importanza solo alle cose importanti, per misurare la tua capacità di amare, per distinguere il bene dal male, per assaporare l'abbandono nella Provvidenza, per chiedere aiuto (che è molto più difficile che dare aiuto), per sentire il cuore pieno, traboccante di pietà  per tutte le altre sofferenze. E ti pare poco?

mercoledì 15 agosto 2012

Ferragosto

Cosa mi succede? Perchè tanta pace dentro di me? R è sempre più passivo, abbandonato nelle nostre mani, io cerco di non pensare a come era solo 6 anni fa, lo guardo oggi ed è bellissimo mio marito, molto più bello di 6 anni fa, ha una luce nei suoi occhi che mi rincuora quando mi faccio prendere dalla pietà, e quella luce mi dice " stai serena perchè io sono sereno. Semplicemente stammi vicino, tienimi la mano, sorridimi e accompagnami per la strada fino a dove...non si sa".
Bene.
Ferragosto in Italia, festa della Assunzione di Maria in cielo. Festa importante per la Chiesa e per tutti i cristiani cattolici. Già perchè, per esempio per gli ortodossi questa festa cade il 28 agosto, e oggi per loro si ceòlebra la Trasfigurazione. Queste cose le so da L che è, appunto, ortodossa ucraina e che è arrivata in questa casa a portare un pò di sollievo.
Fra 12 giorni ritorneranno dalla Scozia i miei nipoti insieme ai loro genitori, e avranno da ra<ccontarmi tante belle cose, e una in particolare sarà come una valanga di parole.
Oggi è l'anniversario della morte di Julia Child. Ho guardato la sua storia e alcune sue ricette. Voglio fare una torta di mele all'antica in cui l' olio di mais sostituisce il burro, perchè ho scoperto che usandolo, i dolci vengono buonissimi.
L'altro giorno, per esempio, ho fatto una treccia dolce sfogliata, usando l'olio ed è venuta sofficissima e sfogliata bene.
Oggi C Y e L sono in baita con tanti amici, tra cui un prete. Faranno l'Eucarestia lassù e mangeranno tanta carne cotta sul porfido, insieme a cappucci in insalata, formaggi, insalata di pasta, e la torta di grano saraceno ripiena di composta di mirtilli rossi, fatta da me. Il tutto annaffiato da buon vino moscato prodotto da A di Besenello. Poi andranno nel bosco a fare una passeggiata fino a Golden Brunnen un bosco bellissimo di larici, e raccoglieranno lamponi, mirtilli, fragole e forse funghi.
Chi sta meglio di loro?
Adesso ti saluto e vado a fare 'sta torta altrimenti non arrivo più.
Ciao, buon Ferragosto!

lunedì 18 giugno 2012

Partiti!

Sono Partiti! I miei cinque nipoti con i loro genitori, sono andati in Scozia.
Sono contenta per loro, perchè faranno un'esperienza diversa, così si dice, speriamo bene.
Io aspetto e provo ad immaginare le loro giornate, cercando di vivere serenamente le mie !

lunedì 11 giugno 2012

Miracoli!

Finalmente posso tornare ad usare il computer, che nello specifico è un vecchio computer che F ha assemblato mettendo insieme i pezzi di computer rotti  ma che fa il suo servizio considerando che il mio ha dato forfait, e sì che lo avevo da poco tempo e lo avevo pagato tanto, lo usavo poco e non lo maltrattavo. Mi sorge veramente un dubbio: forse i computer vengono  progettati per durare solo tre o quattro anni !
Oggi, dopo la solita fisioterapia in piscina, sentivo che la mia compagna di vita, l'ansia,era entrata a trovarmi e si era accomodata in me e non aveva nessuna voglia di andare via.
Avrei voluto cacciarla ma sapevo che non sarebbe servito a niente, con lei sono andata a fare commissioni e nella testa avevo solo pensieri tristi, nel cuore l'attesa di qualche sofferenza aggiunta a quelle che vivo tutti i giorni. Pensavo a questa vita senza sguardi lontani, i miei occhi puntati sulle punte delle mie scarpe, i giorni sempre uguali, distinguo solo il sabato perchè posso,  forse, andare all'Eucarestia e poi ... la domenica ..vorrei che non fosse mai domenica, e poi via così, sempre con la paura che possa succedere qualcosa.......
Così, intanto sono arrivata a casa, e sul poggiolo c'era L sorridente che mi aspettava, aveva preparato il caffè per noi, abbiamo aperto un pacchetto di biscotti al cioccolato, svegliato R che russava e ci siamo sedute a bere e a ridere di sciocchezze, e sai cosa è successo ? La mia veccha compagna si è offesa a morte e se ne è andata via , partita per chissà dove ! Oppure si sarà nascosta in attesa di farmi una prossima sorpresa ! Intanto per il momento mi sono liberata di lei e, piena di forze, ho mandato L a spasso con R e io in poco meno di un'ora ho stirato sette camicie e altre cose di C, intanto ho imbastito la marmellata di ciliegie, ben otto chili, che L, come una scheggia, aveva snocciolato, ho preparato la cena e quando loro sono tornati era pronto in tavola, le camicie riposte, le ciliegie sistemate e io pensavo a quanto ci vuole poco a farmi cambiare idea: un sorriso , una presenza che comincia a conoscere le mie fragilità, e comunque una presenza rassicurante e ho ringraziato Dio per questa mia vita fatta così, per il mio balcone tutto fiorito, per l'insalata dell'orto piccolino e per le patate del campo vicino a quella baita che mi ha fatto sentire la domenica come giorno di festa, per Pietro che stamattina ha portato l'allegria in casa, per il pane che faccio io con il lievito naturale e la farina della terra ucraina, buona, profumata come non si sente più, per i miei figli attenti, per la telefonata serale di Emma che mi mancherà in questi prossimi tre mesi, per gli sguardi di R, che mi vogliono dire tante cose e non può parlare e soprattutto per la parola del Vangelo che ho aperto a caso "Guai a te Corazim! Guai a te Betsaida. Perchè se a Tiro e a Sidone fossero stati compiuti i miracoli che sono stati fatti in mezzo a te...." Mt. 11, 21.
La mia vita è tutta un miracolo, non devo mai dimenticarlo. Il Signore fa cose grandi per me e la fedeltà della Sua Parola conforta in ogni ora e rende possibile sentire l'ora più buia della notte come quella più vicina alla luce del giorno. Buonanotte

venerdì 18 maggio 2012

Eccomi qua, dopo quasi due mesi,  con la voglia di dire qualcosa, voglia che mi è mancata fino ad ora, ma non perchè non ci sia niente da raccontare, ma mi è mancata la voglia di fare, di sperare, di vivere. Ero stremata, tesa, sola,malata, incapace di scalare una montagna di problemi.
Ora, dopo un lungo combattimento con me stessa, ho aperto la nostra casa e la nostra vita ad un aiuto che mi ha permesso di ritrovare un certo equilibrio tra me e la mia Croce. Ho recuperato del tempo per me, mi sto curando, sto rimettendo ordine tra le cose che erano in sospeso da anni, ma soprattutto sto, piano piano,guarendo dagli attacchi di ansia che mi schiacciavano e mi toglievano la vitalità, il desiderio, i progetti. Davanti a me non vedevo altro che tenebre e desideravo solo che venisse sera per andare a letto e non pensare più. Ora, invece, con L al mio fianco, mi sento più sicura e ho ricominciato a vivere.
Anche R è più sereno e si lascia servire da L senza protestare.
Domani se il tempo tiene, andremo in Baita, nei boschi sopra ad Anterivo, apriremo le acque, chiuse per l'inverno, e ci gusteremo il panorama. Giorni fa,proprio ad Anterivo - Altrei, passando per un prato ho visto una macchia blu tra il verde dell'erba, mi sono avvicinata e ..... erano genziane fiorite, un cuscino di genzianelle splendide, una meraviglia.
Ho un orto piccolino qui, vicino alla mia casa, e l'ho riempito di piantine di verdura che per adesso fanno fatica a crescere per il freddo di questi giorni, ma pazientando un pò, come una vera contadina, vedrò i risultati.
Avrei tantissimo da raccontare  lo vorrei fare anche attraverso foto,ma non sono capace di scaricarle dalla macchina fotografica. Aspetto di rompere le scatole ad un figlio che mi insegnerà come fare, e poi continuerò. Buonanotte blog! Sogna gli angioletti!


martedì 27 marzo 2012

la cicoria dei campi

Qualcosa di unico!
Pensa che quando eravamo ancora a Roma, si, perchè sono romana, abitavamo in campagna e spesso, al ritorno dal lavoro, in primavera, dopo un bel temporale, prendevo i bambini, un bel cesto con la merenda: pane e mortadella, o panzanella ( pomodoro stropicciato su una bella fetta di pane bagnata con acqua e aceto e condita con olio buono, basilico, sale e pepe) o pane olio e zucchero, acqua nella bottiglia (mai ho comprato bevande gasate), un frutto e"tocca la viola" cioè " e basta ".
Cercavamo un bel campo verde dove magari erano passate le pecore, e , mentre i bambini giocavano come pazzi, io, insieme a mia madre, raccoglievamo cicoria. Non so come si chiama in latino ma so solo che non bisogna confonderla con il tarassaco o dente di cane o pisciacane. Dicono che abbiano lo stesso sapore, ma non è vero. Le piantine  sono tutte e due e "rosetta" ma il tarassaco  fa subito il fiore al centro, mentre la cicoria è molto più lenta a fiorire. Igambi delle foglie della cicoria sono bianchi, mentre quelli del tarassaco sono rossi e presto diventano duri anche dopo averli lessati.
Insomma non confondere la lana con la seta, tutta un'altra cosa!
Poi si tornava a casa, la si puliva, lavava e lessava, poi una volta fredda la si strizzava e dopo averla tagliata un  pò, la si buttava in padella con olio buono dova aveva soffritto l'aglio e il peperoncino (se Piaceva) e si serviva vicino a una bella salsiccia cotta sulla "gratella", accompagnava il tutto una fetta di pane e un buon bicchiere di vino e la cena era pronta e anche S e F, perchè C non c'era ancora,mangiavano tutto e molto volentieri e poi tutti a nanna.
Tutto questo racconto per dire che ieri ho trovato sta' benedetta cicoria in un negozio del Trentino Autonomo, che canta le lodi del tarassaco, e lo confonde, appunto, con la beneamata.
Stasera la cuocio,e insieme a R, la mangeremo. Non ci saranno S, F, C e mia madre, e R non mi dirà, facendomi l'occhiolino: "quant'è bona!", allora forse mi sembrerà che anche Lei abbia perso il gusto che aveva, il gusto delle cose che non tornano più.

domenica 18 marzo 2012

domenica di quaresima

Oggi il giorno del Signore! Speranza di pace e di quiete! Ma R  è in guerra e, dopo le solite cure personali, per gratitudine, mi spintona con tutta la sua forza e cado per terra, sento un forte dolore alla spalla e al fianco, non riesco ad alzarmi, lui , indifferente, se ne va, io mi trascino fino al lavandino del bagno, e dopo vari tentativi, riesco ad alzarmi. Penso a Gesù, alla Sua Passione.
 Lo hanno sputacchiato, ingiuriato, picchiato, e Lui ha taciuto. Ho chiesto questo dono per me, e me lo ha concesso. Tacere e non resistere al male. N è venuto a portare il giornale. "Come va? " "Tutto bene, tutto bene" , rispondo quello che vorrei dire sempre e quello che si vogliono sentir dire gli altri.
M vorrebbe venire a trovarci con il marito, ma non mi vanno le commiserazioni, i "se penso a come era !"
Come è R? Come era? Non si rendono conto che R è R, ma è malato, tremendamente malato.
Mi siedo tutta dolorante ed ecco la Parola che mi viene in aiuto: "Come potrebbe sussistere una, se tu non vuoi? O conservarsi se tu non l'avessi chiamata all'esistenza?" (Sap. 11,25).
"Sono pensato dal Padre, il Dio di ogni tenerezza pensa a me: Il Tutto si occupa di me malgrado me, che sono poco più di niente.
Quale dolcezza infinita, quale serenità formidabile! Restare nelle braccia di Dio, come bambino in quelle della madre, grida conforto contro ogni avversità, rende forti in ogni condizione, e mentre avanzo nelle ore, correggo il mio pensiero, la mia azione, i miei propositi.
Dio, il padre di ogni misericordia, mi pensa e questo dà nuova sostanza ai miei ragionamenti, li libera dalla presunzione della solitudine,dalla paura della sconfitta, dalla preoccupazione di non farcela.
La certezza di essere pensati da Dio, conservati nel suo amore, supera ogni idea di fallimento:
Se Lui è con noi, se i suoi pensieri accompagnano i nostri, perchè scappare dalla mischia dell'impegno e pensare di non  poter cambiare il mondo?
La sua Parola guida ogni passo e per chi la Parola vive, la speranza di rinnovare la terra non è pura utopia.
Dio mi pensa, pensa a me nella mia condizione, nella povertà dei miei mezzi, nella fragilità della mia esperienza.
Mi sconvolge, mi intenerisce il suo amore e mentre il giorno prende luce, apro il mio cuore alla gratitudine commossa" Gennaro Matino
Non è stato invano il mio desiderio di pace e di quiete, ora, alla fine di questo giorno, posso dire che ho il cuore pieno di pace perchè so di essere amata da Dio e che il suo amore è per sempre.

venerdì 16 marzo 2012

Settimana Santa al Besta di Milano !

Il 2 aprile nuovo ricovero,ed R è sempre più silenzioso, taciturno, apatico e serio. Oggi, vivi solo l'oggi, e non ti proiettare neanche nel domani prossimissimo, cioè domani. Provo a  tirarmi sù, pensando che forse il disturbo che ha avuto stamattina , sia una cosa passeggera, che si riprenderà e intanto lo osservo dormire e sto lì, accanto a lui senza  riuscire a fare niente se non guardarlo e pregare. "Li guidò per una strada meravigliosa , divenne loro riparo di giorno e luce di stelle nella notte" (Sap. 10,17)

domenica 11 marzo 2012

Grazie!

Grazie  R! Ti sei caricato del peso di tre giorni di ascolto, tu che non puoi più udire suoni e parole.
Ti sei caricato delle scomodità dei posti sconosciuti, stretti,sporchi, pieni di confusione.
Ti sei caricato delle pietà di tanti, rimasti colpiti dalla carrozzina su cui sedevi.
Ti sei caricato dei miei bisogni, perchè sai che ho bisogno.
Ti sei caricato anche di tutta la comprensione che  mi mostravano, come se fossi io il Cristo crocifisso.
Ti sei caricato di tutto l'amore che mi porti e mi hai servito come solo un grande può fare .
Grazie!

venerdì 9 marzo 2012

Rinuncio !

"Misericordia io voglio, non sacrifici" Mt: 9,13.
Finalmente ho avuto la grazia di vivere questa Parola.
Noi abbiamo un "baito", così si chiama in dialetto una casa di sassi e legno, che sta nel Parco del Monte Corno, sopra Anterivo, una splendido paesino all'estremo sud della provincia di Bolzano. Il baito è  a 1.500 metri sul livello del mare, ed è circondato da prati, e confina con un bosco di larici, abeti e pini , quindi un posto meraviglioso di cui sono da sempre innamorata. Lì ho potuto creare un orto molto grande chiuso da una palizzata in legno, per difenderlo da cervi, caprioli e capre che divorano tutto. Tutti gli anni passati,in aprile o maggio, secondo la stagione, dopo aver sparso letame e arato il terreno, piantavo di tutto e tutto quello che cresceva era rigoglioso, senza malattie, e soprattutto sano, ed ero orgogliosa di poterlo offrire ai nipotini. Mio genero Y e mia figlia C si sono dati tanto da fare in questi anni per aiutarmi, e anche gli altri hanno fatto quello che potevano per tenere in ordine questo posto delizioso che ci ospita donandoci momenti di serenità, comunione, allegria.
E quest'anno come faccio? Quante volte me lo sono chiesto in questi mesi. Non lascio R ad altri per andare in baita, che faccio? Chiedo ai figli di aiutarmi e così  condiziono la loro vita  per un mio passatempo? Che dolore non poter andare sù a piantare zucchine, fagioli, patate, cavoli e tanto altro. Come fare? Sarò costretta a fare questo altro sacrificio.
"Misericordia io voglio, non sacrificio"ecco che questa parola mi viene in aiuto, mi apre il cuore, mi ricorda che niente si deve fare con sforzo, che la rinuncia è buona se è il frutto dell'amore, che il sacrificio senza amore fa soffrire chi rinuncia e colui o colei per i quali si rinuncia, diventa un peso sul cuore e la conseguenza è la tristezza, la rabbia e qualche volta anche il rinfaccio.
 Allora questa è la  risposta: misericordia per la mia storia con R, amore per lui e per la mia famiglia, niente pretese, niente aspettative, vedere che tutto quello che si potrà fare da qui in avanti è tutto un regalo che viene da Dio. (Ieri sera ho telefonato a M per dirgli che quest'anno non mi serve il letame e poi sono andata a dormire in pace).

giovedì 8 marzo 2012

Emosiderosi del sistema nervoso centrale

E' mezzanotte e R riposa da un pò. Vorrei dormire ma prima voglio lanciare nell'etere una domanda? C'è qualcuno nel mondo che conosce questa malattia? Che mi può consigliare come fare per aiutare R ? Come procede la malattia ? Cosa succederà ? Grazie

martedì 6 marzo 2012

Eccomi ad un nuovo mattino. Ho dovuto svegliare R perchè oggi è il giorno del controllo in ospedale.
Lui, arrabbiato e dispettoso, non voleva lavarsi e vestirsi, ed è stata dura riuscire ad arrivare in macchina e partire per l'ospedale, ma, come Dio vuole, siamo andati nel reparto di Neurologia per fare i debiti controlli.
Come cambiano le cose! Fino a ualche anno fa, ero una superwoman: tutto sotto controllo, tutto, riuscivo ad arrivare a curare la casa: mai un granello di polvere o una cosa fuori posto, cucinavo a rotta di collo, cucivo, facevo maglie, avevo un orto e badavo ai miei nipoti. Ed ora? Mi guardo intorno e vedo laniccia sotto e sopra i mobili, non riesco a cucire quasi più niente, e la cucina?Poco anche quella, ma ho notato una cosa : prima ero sempre in agitazione, mai soddisfatta di quello che facevo, pretendevo da me sempre di più e quindi pretendevo anche dagli altri la stessa efficienza, ed ora sono più rilassata, in pace.
Il mio tempo viene assorbito tutto o quasi da R. e dalla sua malattia così terribile che lo costringe ad essere dipendente quasi totalmente dagli altri. Ma questo mio tempo non è sprecato, anzi è vissuto in pienezza, questo è un tempo che produce frutti, perchè mi sta insegnando molte cose: la pazienza, la misericordia,il non giudicare, insomma mi richiama ad un amore che non conoscevo.
Da giovane credevo di amare mio marito, quando era forte, sicuro di sè, grande lavoratore,buon padre, compagno fedele e anche di bell'aspetto (è ben facile amare una persona così), ma ora posso dire che lo amo molto di più adesso, nella sua debolezza che diventa la forza che ci tiene uniti. Ed ora il pensiero:

"Vecchiaia veneranda non è la longevità, nè si misura col numero degli anni (Sap. 4,8) Lunga vita si augura l'uomo come premio, ricchezza di giorni è per tutti straordinaria benedizione. Avere più tempo è di sicuro conforto per riuscire a dare di sè quanto più possibile, riuscire a ricevere quanto di più importante.
Legami di affetti si strutturano nel tempo, esperienza di uomini costruita giorno dopo giorno segna negli anni prezioso patrimonio.
Ma il tempo da solo non dice, durata non conta da sola a raccontare la vita,un giorno come mille restano uguali se altro non li investe, se altro non consegna loro significato.
Carico di anni chi ha fatto dei suoi anni guadagno e offerta, chi ha spartito i giorni in seno alla giustizia, chi ha praticato le vie della compassione. Morire centenario certo fa notizia, ma ancora di più fa storia se gli anni passati sono consegna di umano condiviso, se chi li raccoglie sopravvivendo per custodirli nella memoria dice il suo grazie per quegli anni ricevuti.
Vera longevità è lasciare memoria di amore, a ogni età è possibile lasciare eredità importante. Se il tempo consegna nel suo passare conforto di memoria, l'amore condiviso conserva per sempre il tempo
al vissuto presente, resta per sempre, non muore mai"    Gennaro Matino

domenica 4 marzo 2012

Lo sguardo oltre

R dorme, di là in TV c'è Fazio, parlano di Banche e a me non interessa niente, allora questo veramente mi fa gioire pensando alla prossima notte in cui dovrò dormire vegliando : "di questo gioisce il mio cuore, esulta la mia anima; anche il mio corpo riposa al sicuro." (Sal 16,9)" Gioia profonda inaugura nuovo linguaggio, al tempo della tristezza segue quello del sogno possibile;vinta la paura della sconfitta,la luce del vero rischiara ogni cosa. Perchè dubitare della sua promessa? Perchè pensare in maniera diversa della sua Parola? "Ecco io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28,20) anche quando il corpo sarà consegnato alla terra,fino a quando gli occhi potranno finalmente guardare il sole e rimanere aperti: Il mio corpo sarà al sicuro, niente potrà turbare il cuore perchè il Signore è fedele. E' la gioia la risposta credente alla vita, il suo sorgere sull'umana vicenda è segno inconfutabile di abbandono in Dio: Lui è dalla mia parte. Sicuri del Signore della vita, mai persi nelle strade della storia, il nostro passo è custodito dalla Parola e mentre avanzano i giorni, mai avvertiti come tempo sottratto al tempo, ma come esperienza donata, cresce il senso, l'orientamento, la comprensionedel vero. La gioia illumina ogni pensiero, corregge ogni prospettiva sbagliata, dà armonia ad ogni azione e mentre avanza la vita, mentre è opportuno guardare alle spalle e fare memoria, la gioia spinge lo sguardo Oltre e consegna il futuro". Gennaro Matino


Buonanotte