martedì 4 dicembre 2012

L'Avvento

Ciao caro blog,
quanto tempo! Credevo di non avere più voglia di parlarti ! Mi spaventa avere troppa confidenza con te, ma stasera posso farlo perchè vorrei che tu ascoltassi quello che ho da dirti.
Son passati mesi in cui abbiamo visto la morte in faccia, una faccia che non ha espressione, immota, senza colore.  R è stato malissimo, ricoverato d'urgenza e sottoposto a trasfusioni; per circa un mese sono stata vicina al suo letto senza parlare, con una speranza nel cuore, aspettando che aprisse gli occhi e mi sorridesse. Ho lottato per lui con i medici che l'avevano in cura e che volevano dimetterlo quando ancora aveva bisogno di trasfusioni, sono stata esigente con le infermiere che lo assistevano, non potevo fare altro che stare con lui, mi sembrava di non avere niente altro da fare che guardarlo respirare per essere certa che c'era ancora.
Ora R è a casa, si è ripreso, è un uomo forte, ma porta i segni della permanenza in ospedale, la ferita che aveva è sempre più estesa e proviamo con mille farmaci per poterla guarire ma fino ad ora non ci siamo riusciti.
Ecco l'Avvento, questo tempo così speciale, in cui  inizia di nuovo la storia tra l'uomo e Dio in Gesù Cristo, storia mai finita e iniziata con il Battesimo, ma se fino ad ora abbiamo perso l'occasione di conoscere Gesù e di amarlo per quello che è, ci viene data un'altra opportunità: si ricomincia, coraggio! Forse questa è la volta buona.
"il termine cristo, non è un nome o un cognome personale: è un titolo comune per designare l'uomo che trasmette agli altri la parola di Dio. Quel Cristo là si nominava, secondo i documenti, Gesù di Nazareth, però altre volte, attraverso i tempi, il cristo si è presentato sotto diversi nomi, di maschio o di femmina - lui non bada al genere - o di pelle chiara o scura - lui si mette il primo colore che capita - è in oriente e in occidente e in tutti i climi - e ha parlato in tutte le lingue di Babele - sempre tornando a ripetere la stessa parola! Difatti solo da quella si riconosce il cristo: dalla parola! Che è solo e sempre la stessa: quella là! E li l'ha detta e ridetta e tornata a ridire, oralmente e per iscritto, e da sopra la montagna e da dentro le gattabuie e ...dai manicomii.....Il cristo non bada alla località, nè all'ora storica, e nè alle tecniche del massacro...Già. Siccome lo scandalo era necessario, lui si è fatto massacrare oscenamente, con tutti i mezzi disponibili - quando si tratta di massacrare i cristi, non si risparmia sui mezzi...Ma l'offesa suprema, che gli hanno fatta, è stata la parodia del pianto! Generazioni di cristiani e di rivoluzionari - tutti quanti complici!- Hanno seguitato a frignare sul suo corpo - e intanto della sua parola ne facevano merda!
E così, d'ora in poi, lui, se torna, non dirà più parole, perchè tanto, quelle che aveva da dire le ha gridate ai quatro venti. Quando è apparso in Giudea, il popolo non l'ha creduto il vero Dio parlante, perchè si presentava come un poveraccio, non con l'uniforme delle Autorità.
Però se torna, si presenterà ancora più miserabile, nella persona di un lebbroso, di una accattoncella deforme,, di un sordomuto, di un bambino idiota. Si nasconde in una vecchia puttana: trovami! e tu, dopo esserti servito della vecchia puttana per una scopata, la lasci là, e uscito all'aria aperta, cerchi in cielo: " ah, Cristo, sono duemila anni che aspettiamo il tuo ritorno!" "Io" risponde lui dalle sue tane,"non sono MAI partito da voi. Siete voi che ogni giorno mi linciate, o peggio ancora, tirate via senza vedermi, come se io fossi l'ombra di un cadavere putrefatto sotto terra. Io tutti i giorni, vi passo vicino mille volte, mi moltiplico per tutti quanti siete, i miei segni riempiono ogni millimetro dell' universo, e voi non li riconoscete, pretendete di aspettare chissà quali altri segni volgari..." Si racconta che un cristo,una volta camminando per una via di campagna ebbe fame e andò a cogliere un  frutto da un albero di fico. Ma siccome non era stagione, l'albero non aveva frutti: nient'altro che foglie incommestibili...E allora cristo lo maledisse, dannandolo alla sterilità perpetua...Il senso è chiaro: per chi riconosce Cristo al suo passaggio, è sempre stagione. E chi non riconoscendolo gli nega la propria frutta col pretesto del tempo e della stagione, è maledetto. Non si discute. Non c'è pretesto, per rimandare, perchè Cristo non deve scendere dalle stelle, o da un passato e futuro chissà dove, ma sta quà adesso, dentro di noi. Pure questa non è un novità, è cosa risaputa, gridata ai quattro venti: che dentro a ciascuno di noi c'è un Cristo" ( Elsa Morante - La Storia )

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