domenica 29 settembre 2013

pensieri scomposti.

Ma ciao caro blog,
quanto tempo! Quante storie! Quanta vita è passata in questo mese!
Ti scrivo perché ho alcune cose da dirti, per niente collegate tra loro, ma mi frullano nella testa perché mi hanno fatto tanto pensare tra un lavoro e l'altro e le voglio fissare sul foglio per poterle rileggere.
Ecco la prima:
le sette opere di misericordia corporale:
1 - Dar da mangiare agli affamati
2 - Dar da bere agli assetati
3 - Vestire chi è nudo
4    - Alloggiare i pellegrini
5 - Visitare gli infermi
6 - Visitare i carcerati
7 - Seppellire i morti

E va bene, forse quelli te li ricordi, e questi?
Le sette opere di misericordia spirituale:
1 - Consigliare i dubbiosi
2 - Insegnare agli ignoranti
3 - Ammonire i peccatori
4 - Consolare gli afflitti
5 - Perdonare le offese
6 - Sopportare pazientemente le persone moleste
7 - Pregare Dio per i vivi e per i morti

Leggiamoli attentamente e proviamo, non dico di farlo, ma di desiderare di poterlo fare con chi ci vive a fianco e intorno.

Un altro pensiero:
Quando il bambino è felice? Quando fa quello che desidera il suo genitore. Quando il bambino è piccolo, è sereno e contento quando fa contenti mamma e papà, perché non ha discernimento e vive in simbiosi con i suoi genitori.
Ma ecco l'adolescenza, il tempo della vita in cui quel bambino cresciuto comincia a discostarsi da quella simbiosi, cerca la sua  dimensione, trova nel mondo che lo circonda la sua personale vocazione, inizia a diventare un uomo.

Non so se sono riuscita a spiegarmi, ce l'ho in testa ed è un pensiero che mi consola. Penso ai miei nipoti, ai più grandi, alle loro ansie, le loro paure, i loro desideri, vorrei poterli aiutare, ma non posso fare granchè, come nonna posso solo consolarli  incoraggiarli, e congratularmi con loro per le buone cose che fanno, a tutto il reto ci pensano i genitori che hanno le spalle grandi e forti.

Mamma mia, che confusione! E' meglio che vada a riposare, ma solo un bel caffelatte caldo.

Buonanotte!

domenica 18 agosto 2013

ohps! Ho sbagliato link

Volevo mostrarti il link della Cima Dodici Apostoli che mi ha sorpreso perché non sapevo che lassù a 2.800 metri l'uomo ha scavato nella roccia una chiesa che raccoglie tutte le targhe dei nomi degli alpinisti morti scalando le nostre montagne e dove si celebrano Messe in suffragio. ora provo a indicartelo di nuovohttp://www.madia.it/mdm_rifbrenta.htm.,
Mi piacerebbe da morire salire fin lassù, provare a capire tutti quegli uomini e donne che hanno desiderato arrivare a toccare il cielo, forse ad entrarci per poter vedere Dio e che ora conoscono il Suo volto e godono della Sua visione.

La Cima XII Apostoli

Ciao blog, per me è stata un scoperta!
Ti metto il link

venerdì 16 agosto 2013

Il desiderio dei dolci

Ciao blog,
passato Ferragosto, Feriae Augusti, che ha origine dalle feste romane del I° del mese in onore di Augusto Imperatore, "gabbato lo Santo", come da un antico proverbio, eccomi qui con il mio tempo da riempire.
Fuori c'è il sole. Bello, tu dirai, per me no. Sto aspettando la pioggia, perché i ruscelletti di montagna sono quasi asciutti, e il mio orto soffre per la siccità e io non posso bagnarlo perchè la cisterna dell'acqua è vuota.
Sto qui davanti al computer con un desiderio folle di dolci, non penso al salato, penso a torte, biscotti, marmellate e mi attaccherei anche al miele pur di soddisfare questa voglia.
Vorrei resistere e allora provo a parlarne per fare psicoterapia.
Mi piace molto fare i dolci di qualsiasi genere, ma amo in modo particolare i dolci da forno, quelli lievitati, un po' elaborati, lunghi, ma che danno un sacco di soddisfazione.
Uso spesso il mio "lievito madre" perché ne ho spesso una quantità esagerata, rinfresco dopo rinfresco.
Penso che presto farò gli strudel lievitati di ricotta e papavero perché sono dolci senza tanto zucchero e, a mangiarli, mi sento meno in colpa.
La cosa è che devo perdere dieci chili di peso per poter fare un intervento, e da quando il medico mi ha detto di dimagrire, mi viene sempre questa voglia terribile di DOLCEEEEEEEEE.....
Ho eliminato il pane per il pranzo e la cena, ma la mattina....apriti cielo..... cappuccino e pane con miele o marmellata, che bono!
Ma insomma, mi vado ripetendo per giustificarmi, la vita è già tanto dura, vivo la maggior parte della giornata a casa, possibile che non posso godermi un bel pezzo di dolce ? Uffa!
Ma da dove viene questo bisogno che ho sempre avuto? Forse dal fatto che la mia glicemia è molto bassa, come se non  li mangiassi mai questi benedetti dolci?
Ieri , leggendo un libricino, ho trovato la risposta che mi ha soddisfatto

sabato 3 agosto 2013

c'è orto e orto

ciao blog,
penso a qualche giorno fa in baita. Penso alla flora e alla fauna di quel posto benedetto da Dio.
Lì ho un orto grande dove pianto tutte quelle verdure che possono maturare a 1600 metri d'altezza: patate, cavoli, zucche, insalata, cipolle, fragole, porri, barbabietole, fagiolini, ribes, lamponi, bietole, spinaci, carote.
Poi lavoro un piccolo orto comunale qui a Pergine e anche lì pianto verdure ma è tutt'un'altra cosa:
il mio orto di montagna è vivo, sulle pianticelle volano farfalle, vespe, ci sono grilli e una volta, sotto
una pianta di rabarbaro, ho visto un rospetto. Forse le foglie non sono perfette, un po' macchiate, qualche volta un po' raggrinzite perché il terreno non ha tutti i nutrienti in equilibrio, ma niente di chimico, la natura la fa da padrone, quando sposto la terra con il badile, spuntano lombrichi e la talpa solleva la terra nel prato.
Mi sono persa a descrivere: volevo dire che qualche giorno fa, proprio lassù, i miei nipoti hanno rincorso le farfalle e le hanno catturate solo per vederne i colori, subito dopo volavano libere tra i fiori; ogni tanto si sentivano urletti di paura perché qualche vespa arrivava vicino a qualche naso, c'era un'armonia perfetta tra l'uomo e la natura, che goduria!
L, 'orto di pianura, invece, non ha insettini vari, solo moscerini fastidiosi e parassiti come acari e pidocchi, e perché tutto questo anche se io lo curo come faccio con l'altro ? Perché intorno si usano continuamente antiparassitari, veleni, che uccidono tutto anche gli insetti che servono a combattere le malattie delle piante .

mercoledì 31 luglio 2013

un articolo da leggere e meditare

 ciao blog,
ti invito a leggere questo articolo che ti segnalo per intelligenza, arguzia e profondità del suo autore.
Spero di riuscire a inserire il link, sono imbranata, adesso ci provo, clicca qui,
http://www.doppiozero.com/materiali/editoriale/da-franti-grillo-gianburrasca-e-Berlusconi
Spero tu lo possa leggere, e dirmi cosa ne pensi
Ciao, ti saluto, vado a portare R  a letto

domenica 21 luglio 2013

Else Lasker-Schuler

                             Il monello di Dio

"Mi calai da una nube di primavera
Che il mondo ancor piccolo era
e Dio ancora un giovane padre

Mille vite felici sulla terra darei
per rinascere in Dio qualsiasi cosa farei
e per rivedere gli angeli in tanto luccichio
eh sì, quando ero ancora il monello di Dio."

e ancora

lunedì 15 luglio 2013

Ho debellato gli acari

Grande, proprio grande la natura. Tutto ciò che esiste ha un senso e un perché. C'è il limone che serve, per esempio, a pulire le mani macchiate dai vari lavori, l'aceto che sgrassa e fa brillare ogni cosa (eccetto il marmo che si macchia), olio che ammorbidisce la cute della testa ed estirpa la forfora (brrrr),il sale che, sciolto nell'acqua calda, ammorbidisce le ruvidità dei talloni, e così via potrei continuare all'infinito. Ma l'ortica, proprio lei, a cosa serve? Solo a scalzare gli umili spinaci dall'essere i protagonisti di un ripieno di raviolo e a far gongolare il cuoco per " l'originalità " del suo piatto ? No, serve a combattere gli insetti più devastanti e devastatori, distruttori, succhiatori di linfa delle piante che abbiamo sui nostri balconi o nei nostri orti: gli acari.
Io ho fatto così: ho raccolto 1 chilo di ortica prima che fosse in fiore e l'ho fatto a mani nude, prendendo gli steli dal basso, l'ho messa in un secchio con 10 litri di acqua, ho girato bene, l'ho posta all'ombra per 1 giorno e mezzo, ma tu puoi tenerla anche 2 giorni, non di più, poi l'ho filtrata e messa in bottiglia di quelle con lo spruzzo, e ho cominciato a spruzzare le piante la mattina e la sera.
Son bastati due giorni e gli acari, punti dal liquido urticante, sono morti o scappati, non lo so e non m'importa, ma hanno lasciato in pace le mie piante, soprattutto il rosmarino, il timo e le altre aromatiche, che sono tornate rigogliose e contente di vivere e, cosa importante, le ho potute adoperare subito e soprattutto l'operazione disinfestante è stata a costo zero.
Cara ortica, prometto di non strapparti più quando ti vedo nell'orto, ti cimerò per non farti diffondere troppo, ma ti curerò con immensa gratitudine. Viva l'ortica!

domenica 14 luglio 2013

La penombra

Ecco Luglio con il suo caldo! Giusto che sia così, anche perché è il primo della stagione, fino ad ora niente estate. Ma quando il caldo arriva e resta per giorni, mi vengono tutte le nostalgie che credevo non avere più: nostalgia del bosco, della baita e di poter stare seduta lì a 1.600 metri d'altitudine con la brezza fresca che sfiora la pelle, che sgonfia le gambe e le mani, con il rumore delle foglie che si muovono come in un canto, con lo sguardo verso il basso, giù nella valle, dove la caligine bollente copre la città, pensando ai poveracci che sono costretti a viverci sotto.
Ora lì, sotto la caligine ci siamo anche noi, R ed io, perché i ragazzi sono su in alto, chi da una parte chi dall'altra, e oggi che sono stranamente sola con R da qualche ora, ho sistemato la casa, ho rifatto i letti e poi ho socchiuso le persiane o imposte, che dir si voglia, e ho creato una penombra "very  good", e nel silenzio della casa mi muovo con calma, per non sudare, e mi sembra di stare a Roma, da giovane, quando difendevo i bambini dal caldo, tirando giù le tapparelle e grazie al Ponentino, nella casa l'aria si muoveva e noi, rifugiati lì, aspettavamo l'imbrunire per scendere nel giardino condominiale armati di uva, pesche e cocomero e sfamarci sbrodolandoci tutti, e stavamo lì , tra frizzi e lazzi, fino all'ora di dormire, anche le undici mezzanotte, noi grandi a chiacchierare, e i figli, tanti, a giocare insieme a cani e gatti del palazzo.
R dorme pacifico, io ho una gran voglia di fare una torta con il quark e le amarene, spero di riuscire a resistere a non farla, perché me la mangerei tutta;  è irresistibile perché fresca, dolce e aspra, una goduria! La farò per il compleanno di E che sarà fra sette giorni, così, a condividerla, non mi sentirò in colpa.
Ora ti lascio e, dopo aver messo il cd di Lorenzo G che mi hanno regalato C e Y, vado a svuotare il lavandino dai piatti sporchi, poi filtrerò l'ultimo vaso di sciroppo di sambuco,rinfrescherò la pasta madre per poter fare il pane domani mattina, imposterò un ragù (devo usare della carne macinata con urgenza), e infine dovrò trovare il modo di usare i fagioli "dell'occhio", che ho lessato e stanno in frigo ad aspettare.
Che ne dici? Arriverà intanto il fresco e usciremo per andare nell'orto a raccogliere qualcosa di pronto e ad annaffiare, se ce n'è bisogno.,

venerdì 31 maggio 2013

le cocule di melanzane

sono giorni che non ti scrivo più ed è successo di tutto. L se n'è andata, così su due piedi, dall'oggi al domani, senza problemi. Mi ha lasciato stupita, ma , non so perché, per niente dispiaciuta, anzi lo so: durante la sua assenza per le ferie, ho ritrovato mio marito che prima era un suo "dominio", nel senso che era lei a decidere cosa fare e non fare con lui, io mi sentivo messa da parte e non me ne rendevo conto, ero in difficoltà ad accarezzarlo e baciarlo davanti  lei e, cosa più importante, credevo di non essere capace di assisterlo, di provvedere ai suoi bisogni, di curare tutta la sua giornata.
Non è così, no, proprio non lo è, almeno per ora.
Dalla mattina alle sei, fino alla sera verso le dieci giro intorno a lui, lo accudisco e lo coccolo e sono contenta di riuscire a farlo da sola, questo mi riempie la giornata, e R sembra un po' più ricettivo e, cosa non da poco, con il danaro risparmiato, ora comprerò un'auto allestita per disabili, così potremo andare, spero, al mare.
Allora, caro blog, avrai capito che stiamo bene e soprattutto sereni,anche perché sentiamo la vicinanza dei nostri figli e dei generi e della nuora, non ci sentiamo soli ma sostenuti e intorno a noi c'è armonia e, soprattutto, voglia di vivere.
Ma tu dirai: e che cavolo c'entrano le cocule ?
Beh, ho fatto una prova e devo dire, molto ben riuscita.
Tu sai che le cocule, piatto pugliese, sono delle piccole polpettine di patate o di pane e io e ho fatte con le melanzane CRUDE, ascolta:
Fai le melanzane a fette e mettile a deamarizzare con il sale, lavale e asciugale bene, mettile nel robot e sminuzzale, ma non fare una poltiglia, lasciale a pezzettini piccolissimi, mettile in una terrina e aggiungi uovo ( regolati secondo la  quantità delle melanzane) parmigiano, pecorino, prezzemolo, un po' di aglio se ti piace, un po' di pangrattato, sale e pepe, gira bene e poi con due cucchiai fai le
quenell

es e metti nell'olio caldo, se vedi che si sfaldano, aggiungi un po' di farina, rimescola il tutto e friggi.
Sono morbide e molto saporite e, se vuoi, puoi ripassarle in un sughetto di aglio, pomodoro e basilico.
Buone!  

sabato 20 aprile 2013

Ecco il nuovo "vecchio" Capo dello Stato Italia

Sono contenta, tanto contenta, caro blog,
abbiamo di nuovo il nostro "vecchio" Presidente.
Anche stavolta un vecchio è la "soluzione",forse, dei nostri problemi politici e sociali.
Checchè ne dicano quelli che vogliono rottamare tutto e tutti, la saggezza e la competenza di "nonno Giorgio", ha vinto sull'arrembanza di certi giovani che non tengono conto degli anziani da cui potrebbero ricevere molto.
Sarebbe bello poter svuotare quelle che romanticamente chiamano case di riposo e che sono invece l'anticamera della morte, rimettere i nostri vecchi nelle case insieme alla famiglia dei figli e usufruire della loro esperienza e del rapporto di intimità e complicità che si forma tra i nonni e i nipoti.
Non bisogna aver paura, ma essere generosi con chi si ama.
Io ho fatto un'esperienza di vita in comune con i miei genitori appena sposata e per quattro anni. Nonostante mio padre fosse una persona difficile, siamo riusciti a crearci i nostri spazi e a rispettarci vicendevolmente e ne ha avuto beneficio la nostra prima figlia che ha voluto molto bene ai miei ed è stata molto amata.
Bene! Buon lavoro, caro Presidente!   

mercoledì 17 aprile 2013

Il migliaccio

Ciao caro blog,
come sai è tanto tempo che cerco una buona ricetta del Migliaccio, dolce napoletano a rischio di estinzione, e' di origine antichissima, da ricercare nella semplice cucina contadina delle popolazioni italiche pre-romane. Prima era confezionato con il miglio, ma oggi si usa semola di grano duro, ed è buonissimo. Io l'avevo mangiato cinquant'anni fa a Napoli, ospite di zia Ninuccia, e me lo ricordo ancora.
Ho cercato nei miei libri, anche vecchissimi, nel web, tra le mie conoscenze; ho trovato tante ricette, ma nessuna mi soddisfaceva (ormai ho la conoscenza giusta degli ingredienti e del modo di lavorarli).
Ho messo insieme le materie prime che trovavo appropriate, le ho lavorate come mi sembrava più giusto ed è venuto fuori un dolce "stupendo" (a mio parere): profumato, cotto bene ma umido come deve essere, color miele, senza burro, che ricorda il "confortino" che si mangiava a metà mattina o nel pomeriggio, per spezzare la fame.
Ora ti dico una cosa: siccome ho usato un sacco di tempo per questa torta, e non mi va di metterne  a disposizione la ricetta perchè sono gelosa e mi piace condividere con chi ha veramente desiderio di rifarla, dopo 'sto preambolo se c'è qualcuno che me la chiede rispondo volentieri.




che meraviglia!



i fiori della mensa

 Belli vero? Sono i fiori con cui accogliamo il Signore il sabato sera nell'Eucarestia. Fanno da cornice al  Suo Santo Corpo e al Suo Santissimo Sangue, e danno gloria al Suo Santo nome con la loro bellezza, il loro colore e soprattutto l'incredibile profumo che emanano, e sono un segno di festa per noi che siamo riuniti intorno alla Mensa, ci liberano il cuore dalle pesantezze della settimana, ci fanno entrare nel "rendimento di grazie" che è il vero significato della parola Eucarestia.
Se, durante la settimana, ci sono state tensioni, discussioni, incomprensioni, sofferenze, arriviamo carichi di problemi, stanchezze, ribellioni; ma già la vista di una Mensa bianca piena di fiori multicolori ti mettono allegria, ti fanno entrare nella gioia. 
A fine Eucarestia, i fiori che hanno adornato la presenza di Gesù, si spendono anche per noi, perchè ognuno ne può prendere per il proprio altare familiare, non si tiene niente da parte, tutto è condiviso come i Corpo e il Sangue di Gesù.

giovedì 11 aprile 2013

Che risveglio!

Ciao, caro
senti che risveglio stamattina!
Mi sono alzata presto, come al solito, perchè la mattina rendo tanto, il pomeriggio mi diletto a "c....giare" fino a sera. Ho coccolato un pò R, gli ho attaccato la pappa, ho fatto colazione: cappuccino e pane fresco con la marmellata di ciliegie e ribes (mia), e in attesa di andare a raccogliere cicoria nei campi, ho acceso il pc e sono andata a cercare Lui, Carlos, il grande Carlos,

nelhttps://www.youtube.com/watch?v=95kCv10duFw

Ahia, non sono stata capace di metterti il link in modo corretto, ma tu, se vuoi, ascoltalo lo stesso e abbi  pazienza con me.
Mamma mia come vorrei essere quel percussionista!

martedì 9 aprile 2013

ma è mai possibile!

Ciao,
sono un pò uffa! Ti spiego: da un anno ho in casa una L "badante" brava, bravissima, ma.......
Sen ti che roba: laureata in fisica, maggiore della polizia del suo paese, figlia di contadini, esperta di ogni cosa perchè ha fatto duecentomila corsi universitari , compresa economia domestica, cuoca provetta nella cucina del suo paese, psicologa infantile, educatrice inflessibile e adesso non mi viene più in mente niente ma ogni volta che parliamo di qualcosa mi chiude la bocca dicendo "si fa così, io lo so perchè ho fatto il diploma di ......".
Poco fa stavo parlando al telefono con un'amica e dico "ti devo lasciare perchè è ora di cucinare qualcosa" e L "si bisogna mangiare presto perchè...." e giù a spiegarmi per l'ennesima volta che tutto quello che si mangia la sera tardi diventa" grasso e pancia ", e sai che mi è venuta voglia di fare?
 Mi sono messa a scriverti per sfogarmi un pò e per "tigna" stasera mangeremo più tardi.
Oggi, dopo varie prove, ho imbroccato la ricetta giusta per fare i "bottoncini  di pane", morbidi, morbidi,abbronzati e lucidi, un pò dolci e profumati, perfetti. Beh! Come li ha visti, come al solito ha detto " li facciamo anche noi" e mi ha spiegato per filo e per segno come li fanno, senza chiedermi come son fatti i miei, non li ha mangiati neanche perchè contenevano burro e lei fa digiuno per la loro prossima Pasqua.
Insomma i miei panini non c'entravano niente con i suoi, che riempiono di carne o capusti o patate , o rape.
Se arrivano i bambini, li monopolizza con caramelle e dolci varii; naturalmente mi fa piacere però che uffa!
Avrei da dire tanto altro, ma devo cucinare altrimenti mi licenzia!
Che faccio? Uffa!!!!!!!!

lunedì 8 aprile 2013

finalmente!

Ciao,
finalmente ci sono arrivata! Ma che sofferenza!
Credo di essere riuscita a liberarmi. Forse a te interessa sapere da cosa? Visto che non puoi ribellarti, allora te lo dico. Mi sono liberata dalle idolatrie che mi schiavizzavano e non mi permettevano di vivere con me stessa, ma mi proiettavano verso gli altri come per un dovere e non perchè lo volessi veramente. Ci ho messo quaranta anni ma ci sono arrivata anche io.

Scusa, non sento, mi hai chiesto per chi avevo queste idolatrie e cosa vuol dire essere idolatri? te lo spiego subito: idolatrare vuol dire, per me, fare un mito di una persona normalissima, avere un'ammirazione eccessiva, un amore esaltato per qualcuno, e da questo qualcuno ti aspetti cose grandi, quasi le pretendi, perchè tu ti senti povera e incapace di essere come loro, ma pensi che loro riusciranno ed essere  e a fare quello che tu non sei e non sai fare. Per chi le avevo? Per alcune persone della mia famiglia. Ho dovuto lavorare tanto per arrivare a vedere che i miei idoli hanno i piedi  di argilla, che talvolta questo mio tendere verso di loro mi dominava, e mi si rivoltava contro, come si rivoltavano contro di me anche loro, forse soffocati da questo mio amore eccessivo.
Bene, caro blog. Ho pianto tanto, mi sono chiesta tante volte perchè c'erano certe reazioni in risposta alle mie offerte di aiuto, o a mie richieste di aiuto, mi sono sentita rifiutata tante volte, ma ora ho capito che siamo tutti uguali, tutti con lo stesso bisogno di essere amati, ma in un modo libero, senza lacci.
Ricordo tutto del mio passato fino ad oggi, tutte le sensazioni buone e cattive che ho vissuto nei rapporti con gli altri. Sono stata figlia, moglie, madre, suocera e nonna, ho avuto tanta difficoltà nei rapporti con i genitori, marito, figli, ma ora sto bene con me stessa e mi sembra anche con gli altri .
Ci sono voluti sessantacinque anni, ma ora credo, credo, di essermi accettata così come sono, e di conseguenza, ho per me stessa questa " autostima" che mi fa guardare gli altri alla pari, senza complessi.
Ti scrivo queste cose, caro blog, perchè forse possono servire anche a te, e a qualcuno che ti legge.
Buona giornata.

mercoledì 3 aprile 2013

e già mi basta

Ciao blog,
è un pò che non ti scrivo e tante belle cose son successe.
Prima cosa la Santa Veglia di Pasqua, che se uno sapesse quanto è bella, tormenterebbe il proprio Parroco da oggi fino alla prossima Pasqua per poterla vivere anche nella sua Parrocchia. Non ti racconto niente, perchè è troppo forte per poterla raccontare e poi devi desiderare  con tutte le tue forze di sperimentarla almeno una volta nella tua vita,  per poterla vivere in pienezza.
Seconda cosa: il viaggio previsto per la fine di giugno. Andremo ad Aushwitz (speriamo di averlo scritto bene, sigh!). Tu dirai:"Capirai che divertimento! Andare a visitare un posto così, pieno di lutto, di sofferenza! Potresti andare al mare a fare il bagno in qualche posto meraviglioso come quelli che ci sono qui da noi!" E potresti avere anche ragione; è vero che è un posto dove il dolore si taglia con il coltello, ma, caro mio, prima di tutte le cose belle che si possono fare in estate, sento il desiderio di andare a onorare tutti quei santi che sono passati di lì e che hanno vissuto lì la loro ultima Pasqua. Si vanno a visitare i Santuari in tutto il mondo, ci si ferma in adorazione davanti agli altari della Santità. Per me l'Olocausto degli Innocenti è il Santuario per eccellenza, dove tanti cristi sono morti senza colpa, come Gesù, e che sicuramente oggi sono alla Sua destra nel cielo. Quindi andrò, se R e la sua salute, me lo permetteranno.
Terza cosa: sono due giorni che vado con R a fare fisioterapia per lui. Oggi, il secondo giorno di terapia, M il fisiotarepista mi dice che, considerando la sua gravissima malattia, non ha mai visto degli occhi così vivaci e consapevoli, mi dice che collabora sempre e bene, cioè sa come deve fare quello che gli viene richiesto. Che gioia! E ti sembra poco?
Ciao, caro.... comincia a lottare per la prossima Pasqua e ....a presto

lunedì 25 marzo 2013

L’appello di Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa
Contro l'indifferenza dei morti nel Mediterraneo
La lettera alle autorità italiane e all'Europa
Sono il nuovo Sindaco delle isole di Lampedusa e di Linosa

Eletta a maggio, al 3 di novembre mi sono stati consegnati già 21 cadaveri di persone annegate mentre tentavano di raggiungere Lampedusa e questa per me è una cosa insopportabile. Per Lampedusa è un enorme fardello di dolore. Abbiamo dovuto chiedere aiuto attraverso la Prefettura ai Sindaci della provincia per poter dare una dignitosa sepoltura alle ultime 11 salme, perché il Comune non aveva più loculi disponibili. Ne faremo altri, ma rivolgo a tutti una domanda: quanto deve essere grande il cimitero della mia isola?

Non riesco a comprendere come una simile tragedia possa essere considerata normale, come si possa rimuovere dalla vita quotidiana l’idea, per esempio, che 11 persone, tra cui 8 giovanissime donne e due ragazzini di 11 e 13 anni, possano morire tutti insieme, come sabato scorso, durante un viaggio che avrebbe dovuto essere per loro l’inizio di una nuova vita. Ne sono stati salvati 76 ma erano in 115, il numero dei morti è sempre di gran lunga superiore al numero dei corpi che il mare restituisce.

Sono indignata dall’assuefazione che sembra avere contagiato tutti, sono scandalizzata dal silenzio dell’Europa che ha appena ricevuto il Nobel della Pace e che tace di fronte ad una strage che ha i numeri di una vera e propria guerra.

Sono sempre più convinta che la politica europea sull’immigrazione consideri questo tributo di vite umane un modo per calmierare i flussi, se non un deterrente. Ma se per queste persone il viaggio sui barconi è tuttora l’unica possibilità di sperare, io credo che la loro morte in mare debba essere per l’Europa motivo di vergogna e disonore.

In tutta questa tristissima pagina di storia che stiamo tutti scrivendo, l’unico motivo di orgoglio ce lo offrono quotidianamente gli uomini dello Stato italiano che salvano vite umane a 140 miglia da Lampedusa, mentre chi era a sole 30 miglia dai naufraghi, come è successo sabato scorso, ed avrebbe dovuto accorrere con le velocissime motovedette che il nostro precedente governo ha regalato a Gheddafi, ha invece ignorato la loro richiesta di aiuto. Quelle motovedette vengono però efficacemente utilizzate per sequestrare i nostri pescherecci, anche quando pescano al di fuori delle acque territoriali libiche.

Tutti devono sapere che è Lampedusa, con i suoi abitanti, con le forze preposte al soccorso e all’accoglienza, che dà dignità di esseri umane a queste persone, che dà dignità al nostro Paese e all’Europa intera. Allora, se questi morti sono soltanto nostri, allora io voglio ricevere i telegrammi di condoglianze dopo ogni annegato che mi viene consegnato. Come se avesse la pelle bianca, come se fosse un figlio nostro annegato durante una vacanza."


Giusi Nicolini
 
 
Ecco, caro blog, leggi e medita......

domenica 17 marzo 2013

I passatelli

Ciao, è domenica. R è a letto ma non dorme perchè ha dormito sulla carrozzina e quando dovevamo cambiare posizione, si è svegliato ed ora guarda la Formula Uno su Rai Uno. L è uscita per il suo pomeriggio di riposo ed io, dopo aver insaponato le stoviglie, ho mollato tutto perchè non mi va di continuare a lavorare. Ho pensato di finire di  leggere "Lontano da chi, lontano da dove?" di Enzo Bianchi, ma non me la sento ...ho solo voglia di c..........giare.
Allora qualche pensiero ameno su...indovina, sulla cucina ! E tu darai: che strazio, tutti parlano di cucina , è hai proprio ragione, è diventato l'argomento di tutte le tv e dei giornali. Anche la gente parla di ricette di cucina, come se tutti fossimo dei grandi chef, e gli chef, i maestri, fanno ricette sempre più complicate e con tantissimi ingredienti, per potersi distinguere dal volgo. ma io che te posso fa'? Nun posso fa' a meno de ditte quello che ho cucinato e magnato oggi. Sabato ho comprato un pezzo di muscolo di manzo (mancavano 10 cent. agli 8 euro al chilo)

sabato 16 marzo 2013

In attesa di Papa Francesco

Lettera da San Pietro :
"Il cielo di Roma è in subbuglio, e tuona, e grandina (benchè di una grandine piccola come riso, che saltella sulp orfido della piazza :  sanpietrini, come li chiamano i romani). Eppure dentro questa prima giornata di Conclave lievita sommessa tra la gente sotto gli scrosci di marzo, una allegria. Un'attesa che ricorda l'eccitazione del Natale, da bambini: un'attesa di qualcosa di grande, e di buono.
Misericordia, è la parola più pronunciata ieri mattina in San Pietro. Nei canti, prima:"Misericordias Domini in aeternum cantabo", recita il salmo. E ancora  la profezia di Isaia, che porta il lieto annuncio ai poveri, la libertà agli schiavi, la scarcerazione ai prigionieri. E insiste su questa parola, misericordia - il modo materno, dell'amore di Dio - l'omelia.
Sul luogo della tomba di Pietro la Chiesa ripete questa parola: imsieme , come in un'unica preghiera.

venerdì 15 marzo 2013

Che bella notizia!

Ciao blog,
sono contenta come una pasqua ( si fa per dire, considerando che siamo in quaresima ) e sai perchè ? Perchè ho saputo, tra le tante notizie su Papa Francesco, che anche a Lui piace moltissimo cucinare, forse non tanto come a me, visto che Lui tra una spadellata e l'altra, conosce cinque lingue, è filosofo, teologo, e per essere eletto a capo della Chiesa, sarà sicuramente un meraviglioso pastore d'anime.
Ma la notizia è splendida, ti pare? Condividere questa passione con il Papa mi mette allegria e allevia un pò i sensi di colpa che mi assalgono quando giro in cucina pensando: adesso faccio una torta, no, meglio di no, troppi zuccheri..... allora .. delle piade con le erbette e il prosciutto... oppure, visto che ho il lievito madre, faccio delle pizzelle fritte....e se facessi un pò di polpette di pane? Sono così buone ripassate nel sughetto con aglio e origano.......Ma guarda, ho visto da Eccher un'offerta di scarola, la potrei fare ripiena alla napoletana!Piaceva tanto a mio padre........ e poi è un piatto poco calorico. Però dovrei uscire per andare a prenderla......non mi va! Sai che faccio? Faccio una bella torta senza farina, è da un sacco che vorrei provarla..controllo se ho tutto, ci vuole la ricotta, uova, zucchero, profumi e cioccolata, ma no, quella ingrassa, ci metto l'uvetta.
Allora eccomi all'opera. Ci vuole pochissimo per farla, quaranta minuti in forno ed eccola lì bella e impossibile per me che oltretutto vorrei digiunare...no per carità! Telefono a E " ti prego, la nonna ha fatto la torta, te la vieni a prendere per favore, così la mangiate voi bambini e me la levate di torno?
D'altronde io e il Papa, ci assomigliamo per la passione per la  cucina, il giornale non ha detto se poi gli piace mangiarsele le cose che ha fatto. A me sicuramente sììììììì!

martedì 12 marzo 2013

Giuda

Ciao blog,
ti lascio scritta questa Omelia di don Primo Mazzolari del giovedì santo del 195 8. Parla di  me, quando chiedo, mettendo alla prova la divinità di Dio, quando mi aspetto da Lui che, da re quale è, cambi la storia che ha previsto per me.

"Cari fratelli, è proprio una scena d’agonia e di cenacolo. Fuori c’è tanto buio e piove. Nella nostra Chiesa, che è diventata il Cenacolo, non piove, non c’è buio, ma c’è una solitudine di cuori di cui forse il Signore porta il peso. C’è un nome, che torna tanto nella preghiera della Messa che sto celebrando in commemorazione del Cenacolo del Signore, un nome che fa’ spavento, il nome di Giuda, il Traditore.
Un gruppo di vostri bambini rappresenta gli Apostoli; sono dodici. Quelli sono tutti innocenti, tutti buoni, non hanno ancora imparato a tradire e Dio voglia che non soltanto loro, ma che tutti i nostri figlioli non imparino a tradire il Signore. Chi tradisce il Signore, tradisce la propria anima, tradisce i fratelli, la propria coscienza, il proprio dovere e diventa un infelice.

Io mi dimentico per un momento del Signore o meglio il Signore è presente nel riflesso del dolore di questo tradimento, che deve aver dato al cuore del Signore una sofferenza sconfinata.
Povero Giuda. Che cosa gli sia passato nell’anima io non lo so. E’ uno dei personaggi più misteriosi che noi troviamo nella Passione del Signore. Non cercherò neanche di spiegarvelo, mi accontento di domandarvi un po’ di pietà per il nostro povero fratello Giuda. Non vergognatevi di assumere questa fratellanza. Io non me ne vergogno, perché so quante volte ho tradito il Signore; e credo che nessuno di voi debba vergognarsi di lui. E chiamandolo fratello, noi siamo nel linguaggio del Signore. Quando ha ricevuto il bacio del tradimento, nel Getsemani, il Signore gli ha risposto con quelle parole che non dobbiamo dimenticare: "Amico, con un bacio tradisci il Figlio dell’uomo!"
Amico! Questa parola che vi dice l’infinita tenerezza della carità del Signore, vi fa’ anche capire perché io l’ho chiamato in questo momento fratello. Aveva detto nel Cenacolo non vi chiamerò servi ma amici. Gli Apostoli son diventati gli amici del Signore: buoni o no, generosi o no, fedeli o no, rimangono sempre gli amici. Noi possiamo tradire l’amicizia del Cristo, Cristo non tradisce mai noi, i suoi amici; anche quando non lo meritiamo, anche quando ci rivoltiamo contro di Lui, anche quando lo neghiamo, davanti ai suoi occhi e al suo cuore, noi siamo sempre gli amici del Signore. Giuda è un amico del Signore anche nel momento in cui, baciandolo, consumava il tradimento del Maestro.
Vi ho domandato: come mai un apostolo del Signore è finito come traditore? Conoscete voi, o miei cari fratelli, il mistero del male? Sapete dirmi come noi siamo diventati cattivi? Ricordatevi che nessuno di noi in un certo momento non ha scoperto dentro di sé il male. L’abbiamo visto crescere il male, non sappiamo neanche perché ci siamo abbandonati al male, perché siamo diventati dei bestemmiatori, dei negatori. Non sappiamo neanche perché abbiamo voltato le spalle a Cristo e alla Chiesa. Ad un certo momento ecco, è venuto fuori il male, di dove è venuto fuori? Chi ce l’ha insegnato? Chi ci ha corrotto? Chi ci ha tolto l’innocenza? Chi ci ha tolto la fede? Chi ci ha tolto la capacità di credere nel bene, di amare il bene, di accettare il dovere, di affrontare la vita come una missione. Vedete, Giuda, fratello nostro! Fratello in questa comune miseria e in questa sorpresa!

martedì 5 marzo 2013

La preghiera bussa,il digiuno ottiene,la misericordia riceve

Ciao blog, ascolta  :
"Tre sono  le cose per cui sta salda la fede, pedura la devozione,resta la virtù: la preghiera, il digiuno, la misericordia.
Ciò per cui la preghiera bussa, lo ottiene il digiuno, lo riceve  la misericordia. Queste tre cose, preghiera, digiuno e misericordia, sono una cosa sola, e ricevono vita una dall'altra.
Il digiuno è l'anima della preghiera e la misericordia la vita del digiuno. Nessuno le divida, perchè non riescono a stare separate. Colui che ne ha solamente una o non le ha tutte e tre insieme, non ha niente. Perciò chi prega digiuni. Chi digiuna abbia misericordia. Chi nel domandare desidera di essere esaudito, esaudisca chi gli rivolge domanda. Chi vuol trovare aperto verso di sé il cuore di Dio non chiuda il suo a chi lo supplica.

mercoledì 27 febbraio 2013

su Benedetto

"Sono uscita all'alba nel parco del nostro monastero, in cuore avevo le parole dell'Angelus del Papa: vado sul monte, non abbandono, continuerò il mio compito di pastore nella preghiera. Parole folgoranti per il mio quotidiano. Anch'io sono sul monte e vivo la mia vita di preghiera. Preghiera che non è rifugio, ma presenza davani alla Presenza, lotta, amore, silenzio. Spazio di profondità del cuore. I passi che mi separano dal parco sembrano eterni dentro il flusso dei pensieri. "Prego per l'italia", ha detto il Papa a Napolitano: il mio Paese, amato e tormentato, incapace di decollare eppure mai sconfitto. Un Paese che è Mistero agli stessi italiani.
Il parco bagnato dal chiarore del mattino, riluce di splendore. La neve è intatta, come un'anima vergine che attende l'incontro con Dio. Rileggo in essa le tante discese dentro il mio cuore: nelle orazioni serali, nelle lectio divine, nel canto dei salmi. Un'attesa di Dio, cercato in un gelo che sembra non finire mai.

venerdì 22 febbraio 2013

non chiederci la parola

"Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.

Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra una scalcinato muro!

Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.
 (Eugenio Montale - Ossi di seppia)

martedì 19 febbraio 2013

Sui viali dei falò

Rimini 2004 - Con Don Oreste Benzi nella città della notte, per i viali della periferia dove le auto rallentano accanto ai falò.
Lui tonaca nera, 79 anni, non ha paura di niente. A un incrocio due donne: una dell'Est, giovane e bionda. L'altra ha ben più di sessant'anni, e così vestita e pesantemente truccata sembra una maschera tragica. La bionda è infastidita dal prete che le allontana i clienti. La vecchia, è come se non le interessasse più niente.
Don Benzi le chiede di dov'è, e dove vive. Quella risponde, prima loconica, poi, stupita che qualcuno l'ascolti, più loquace, come reduce da un troppo lungo silenzio.
Una vita di abbandoni e solitudine; e ancora qui, stanotte, sulle labbra quel rossetto sgargiante.
Dietro di noi  le  auto passano, rallentano,se ne vanno. Don Oreste: " Ascolta, se vuoi, io ti porto via di qui, ti aiuto". La donna dubbiosa, diffidente, espira una boccata di fumo. Guarda ancora la faccia di quello strano prete. Poi:"Vabbé,dammi il tuo numero, magari, guarda, domani ti chiamo".
Non l'avrei mai detto. Come riesce a parlare con tutti, quest'uomo? Forse è per quello che mi confida nella calca notturna del lungomare, tra la folla dell'estate, vociante, ebbra, ridente:"Io contemplo Cristo, nella faccia di tutti quelli che incontro".    (Marina Corradi)
E' morta la nonnina che amo, non so bene perchè, l'ho vista pochissimo, ma l'ho sempre pensata, non so perchè, in lei immaginavo mia madre, che è morta a sessant'anni, e quando mi ha lasciato mi ha lacerato il cuore. Ecco, la nonna G  che aveva novantasei anni, mi faceva pensare a come sarebbe stata mia madre da vecchia,una donna passionale fino all'ultimo, non rassegnata, che cercava ancora di capire gli altri, senza pretendere di essere giustificata perchè vecchia, spaventata dalla morte non in quanto morte, ma per come ci sarebbe arrivata. Ecco allora il miracolo: Il Signore le ha dato la gioia di capire tutto fino all'ultimo respiro, di chiedere perdono e di darlo a chi glielo aveva chiesto, di affidare la sua anima a Dio, e Gesù, che è al capezzale di tutti i morenti, l'ha presa in braccio e dolcemente se l'è portata via. Come non desiderare una morte così?

giovedì 7 febbraio 2013

L'ombra e la luce

"Torrida giornata di luglio.
Cielo blu smalto, non un filo di vento.
 Nell'ora più calma sto sistemando la casa. La finestra è spalancata.
Il figlio di cinque anni giocherella con un piccolo dinosauro di plastica. Si affaccia alla finestra.
Fuori nella luce abbagliante del sole allo zenit,il tetto disegna sulla ghiaia un'ombra nera,netta.
La voce di mio figlio. "Mamma, a cosa serve l'ombra ?" Io, distrattamente. "Serve a dare un pò di fresco in una giornata come questa." Silenzio. Lui continua a guardare la riga nera, in cortile.
"Però - replica -l'ombra c'è anche in inverno. A cosa serve l'ombra, d'inverno?" In difficoltà, sto pensando a cosa rispondere quando il bambino si risponde da solo: "Forse, l'ombra serve perchè siamo più contenti della luce". Io alzo  la testa disorientata.
Poi: "Scusa , cosa hai detto?" Ma lui, già dimentico, di nuovo gioca con il suo dinosauro.
Quel taglio nero sulla terra, come una non rimarginabile ferita. Che davvero, l'ombra serva perchè siamo più contenti della luce, e il male sia permesso perchè infine desideriamo il bene, e il dolore, perchè domandiamo  la pace?
Ma chi suggerisce certe cose ai bambini?
Vorrei ricordarmene da vecchia, l'ultimo giorno: l'ombra, è perchè siamo più contenti della luce"
                                                                                     Marina Corradi

martedì 5 febbraio 2013

piuttosto che "piuttosto"

ciao blog,
Nuovo Zingarelli dice di piuttosto: 1- avverbio: più facilmente, più spesso,più volentieri,o meglio, alquanto, abbastanza, più presto. 2 - nelle locuzioni, congiunzioni:  piuttosto di, piuttosto che - anzichè: fa mille cose piuttosto che studiare - piuttosto di cedere voglio andare in rovina.
con ellisse del verbo: piuttosto la morte! Piuttosto la miseria!.
Ma allora perchè è diventato la congiunzione "e"? Tutti a usarlo per parlar forbito ed è divenuto insopportabile e io piuttosto che sentire tutti i piuttosto con cui si farciscono i discorsi, spengo la tele e leggo dei buoni libri.

lunedì 28 gennaio 2013

Morte di Adamo

Ciao,
il titolo del post è anche il titolo del libro che sto leggendo, un testo magnifico.
E' il racconto di quello che hanno vissuto alcuni personaggi che sono entrati a far parte della vita di Gesù, che lo hanno conosciuto.
E' talmente pieno di descrizioni degli ambienti che io mi trovo lì con loro, mi sembra di far parte della storia raccontata e vivo le sensazioni che vive in quel momento il Centurione o la suocera di Pietro o la moglie di Pilato.
Nella Bibbia non si fa riferimento ai fatti raccontati nel libro, ma si capisce che la scrittrice conosce molto bene le Sacre Scritture e il modo di vivere di allora.
Inoltre Gesù non parla mai, ma viene descritto da questo o da quello secondo la situazione vissuta, ma tutti sono concordi infine nel dire che Lui era Dio.
Io vorrei esprimermi in modo da farti amare questo libro così intenso, forte, duro, sconvolgente, che mette a nudo l'umanità fragile dell'uomo e la forza immensa di Gesù nell'amare proprio la debolezza umana di cui anche Lui era impastato in quanto uomo come noi.
Leggendo queste pagine penso che, anche se Dio non esistesse, sarebbe impossibile per me oggi non amare un uomo come il Cristo, perchè mi sta insegnando a vivere e a essere felice di quello che ho.
Il libro non è nelle librerie, perchè è del 1956, riedito nel 1988, la sua autrice è Elena Bono, e se tu vuoi sapere dove comprarlo, basta chiedermelo e ti do le dritte.
Ti saluto, caro blog, buonanotte

martedì 22 gennaio 2013

quando la notte...

Ciao,
sono in piedi dalle cinque, e ho passato la notte su e giù dal letto a controllare R. Avevo come un timore che dovesse succedere qualcosa, allora non riuscivo a dormire e andavo al suo letto che è in sala, e lo trovavo sveglio. Quando mi vedeva mi prendeva la mano e la baciava e il suo sguardo mi riempiva di amore, era come si mi dicesse : ti stavo aspettando! Gli accarezzavo la testa, chiudeva gli occhi tutto pacioso e sembrava si addormentasse, così tornavo a letto per poi rialzarmi subito dopo.
Ricordo la fatica delle notti insonni quando i bambini erano piccoli. Li sentivo piangere e dicevo dentro di me: forse adesso smette, forse smette di piangere! Ma non era mai così. F, poi, non ha mai dormito più di quattro  ore per notte, e io passavo il mio tempo con lui in cucina, cercando di non svegliare gli altri, e lavoravo, come se lavoravo! Facevo bilanci e dichiarazioni dei redditi, e dovevo essere attenta per non fare stupidaggini, perchè non c'era il PC, tutto era fatto a mano, comprese le operazioni . Bon, basta con le cose passate, ecco ce ne sono di nuove! Tutte belle se penso ai miei nipoti.
E  ha la febbre, ieri l'ho visto sbattutino, e meno male che siamo andate a scuola a prenderlo con la macchina! Con la neve che c'era si sarebbe bagnato tutto, soprattutto i piedi. Nel pomeriggio sono venuti S e P con G, la loro mamma, e era tutto da ridere.S scoppia a piangere per un doloretto, disperata, lacrimando come una fontana, si butta addosso a G che aveva in braccio P, gli da una "capocciata" e scoppia a ridere come una pazza. P sembra uno di  quei "Scapigliati", artisti dell'Ottocento italiano, soprattutto lombardo, che hanno colmato il vuoto che si era creato a metà Ottocento, nel passaggio tra Capitalismo e Democrazia. Lui e' solo scapigliato per la sua chioma nera e riccioluta, ribelle al pettine, e che incornicia un visetto paffutello e sorridente con due occhioni neri che raccontano cosa pensa in quel momento.
So già che il prossimo fine settimana avrò con me L, la nipotina che mi piace provocare perchè sta agli scherzi come un grande e ha solo quattro anni.
Ieri pomeriggio c'era pieno di gente in casa nostra: F poi S e L e mentre eravamo insieme , è venuta a trovarci M la fisioterapista di R e mi sono sentita tanto amata dal Signore, attraverso questa gente che non avevo cercato e che è arrivata cme una Provvidenza.
Bene, sono le otto, prego le Lodi, e poi inizia la giornata!





a di R

giovedì 17 gennaio 2013

Le viole

Fischia il vento infuria la bufera ! Il tempo è proprio così in questi giorni. Il vento soffia forte e fa freddo, sembra vento siberiano, il vento che pulisce il cielo, che scopre il sole, ma che rende la neve scivolosa.

Ma nonostante sembri che la terra dorma e che l'inverno la faccia da padrone, ieri ho visto un picchio che lavorava sul tronco del noce che ho davanti alla mia finestra e..,meraviglia delle meraviglie, è spuntata una viola in un vaso di fiori seccati dal gelo che ho sul mio balcone.
E' venuta su da semi caduti l'altro anno e pare dirmi : coraggio che la vita è più forte del freddo, dell'inverno, del buio, della morte!
Ora basta, ti ho straziato abbastanza per oggi!
Sono due ore che sto qui, mi sono presa una pausa ! Adesso torno alla realtà e mi do da fare,
ciao

Petti di pollo all'ungherese cuc

Per Chia' che non sa mai come usare i petti di pollo, a parte farne scaloppe o cotolette panate.Per 4 ps.
Prepara innanzitutto la salsa alla paprika: fai cuocere lentamente una cipolla a fettine  in una noce di burro, salala e quando è cotta aggiungi un cucchiaino di paprika sciolta in un pò di brodo e spegni. In un'altra pentolina fai una vellutata che è una besciamella che sostituisce il latte con il brodo (vegetale o di carne):sciogli 15 gr. di burro aggiungi un cucchiaio di farina, gira e poi metti una tazza grande di brodo, gira bene sala, pepa, unisci la cipolla, cuoci e alla fine metti un pò di prezzemolo;intanto in una padella cuoci nel burro (sempre poco) i petti tagliati in due e battuti con un batticarne, salali ,girali e spremici mezzo limone, metti il coperchio e finisci di cuocere. Impiatta i petti e ripoprili di salsa. Io li ho serviti con rape bianche a tocchetti caramellate. Prova e fammi sapere

tante cose

Ciao,
che figura stamattina!
Siamo andate, io e L, a fare il permesso di soggiorno in un ufficio della Provincia di Trento.e alla faccia di quelli che dicono che in Provincia nessuno lavora! Siamo state accolte da un dott.L "moltissimo gentilissimo" come dice L, che mentre svolgeva la nostra pratica, rispondeva al telefono, alla porta e soddisfaceva tutte le richieste, chiedendoci continuamente scusa. Sul tavolo aveva una cartella intestata "Conversione alla laurea". Din! Uno + uno fa due: ho pensato che quella era la  persona  che in quell'ufficio portava sulle spalle anche il lavoro degli altri, era l'asinello sul quale, forse, gli altri scaricavano le loro pigrizie, in più c'era la cartella della conversione, ho guardato nella borsa convinta di non avere Inviti, e invece era lì che aspettava il caro biglietto con Maria e Gesù, mi sono fatta coraggio e l'ho invitato ad ascoltare, mi ha guardata meravigliato e sorridente e poi...sai cosa ha fatto? Si è messo cappello e cappotto e  ci ha accompagnate in un altro ufficio, fuori del suo edificio, in un'altra strada.
Mentre salivamo le scale, le mie gambe non hanno retto e mi sono spiaccicata a terra, ma dalla vergogna ho fatto prima ad alzarmi che a cadere! L e il dott. L erano preoccupati ma io con non chalance, ho continuato a camminare come se niente fosse, anche se zoppicavo dentro di me! Sei grande Signore! Mi fai annunciare e poi mi metti con la faccia nella polvere, ti ringrazio perchè tutto serve per attirare a te i poveri .
Quando ci ha lasciate, mi ha ringraziato, lui a me, capisci?

Non sono capace di mettere questa foto diritta, ma si può vedere lo stesso, quanto sono belle queste torte che fa mia nuora G , se ne avessi avuta una per le mani stamattina, l'avrei regalata al dott. L.

lunedì 14 gennaio 2013

i Blinis



Ciao, non mi va di stirare, ce ne sono una quantità infinita e a me non va.
Sento la mia amica di sempre,l'ansia, che mi vuole venire a trovare per rovinarmi la serata, allora in attesa di trovare la chiave di volta per andare a stirare, ti mostro i blinis che ho fatto oggi a pranzo. Sono come delle crespelle, ma un pò elaborati, molto spessi ma anche sofficissimi.




Li ho serviti con del caviale e dello stracchino, e per contorno ho spadellato una zucca grattugiata con cipolla e olio. Era tutto veramente buono e delicato.

domenica 13 gennaio 2013

Sono riuscita a mostrarti i lavoretti di Natale per i Cicciobello delle bimbe

sabato 12 gennaio 2013

E per me?.

Ciao, sono le dieci della sera e finalmente mi siedo solo per dieci minuti e ti dico.
Stanotte sono andata a letto all'una e mezzo, dopo aver fatto la baby sitter a casa di N e S. Stamattina alle sei la sveglia per la pappa di R, colazione, una toeletta veloce e poi a fare la spesa prima che arrivasse il casino di gente dappertutto. Ah dimenticavo, ho fatto la spesa anche per C, gliel'ho portata, un caffè e poi di corsa a casa per fare il bagno a R, dopodichè  scopa e paletta, sbatti di qua e lava di là, in cucina per preparare il pranzo, alza R, metti R a letto, mangia con L che intanto mi aiutava nei lavori. L libera per tutto il pomeriggio, allora lavo i piatti e sistemo la cucina, intanto R ha finito anche di assumere l'acqua, mi siedo vicino a lui e mi viene l'abbiocco, no non devo dormire perchè ho promesso una torta ai bambini ( ma perchè l'ho fatto?), mi alzo mentre R dorme e impasto una torta di grano saraceno molto nutriente, ma siccome avevo scongelato tanto burro decido di farne due, tanto per far qualcosa.
Con le torte in forno,risistemo la cucina  e daradada.... ecco il citofono: M e E arrivano con tanta voglia di stare con me, dunque tè fette e marmellata, intanto R si sveglia lo mettiamo in poltrona con il sollevatore e lo spingiamo fino al tavolo così da poter stare tutti insieme, sorseggiamo un infuso caldo, giocherelliamo un pò con R che sembra ricettivo e poi ancora pappa, attacco la macchinetta e comincio a fare la cena per noi tre, ma ecco che suonano alla porta e arrivano quattro "pellegrini", il resto della famiglia M affamati, cosa posso inventare per la loro fame? Una matriciana  " strappacore" avendo trovato proprio stamattina un guanciale favoloso, e allora, mentre l'acqua della pasta si va scaldando, metto su anche il sugo: olio buono, abbondante guanciale,cipolla anche se non ci andrebbe, peperoncino, soffriggo pian pianino e poi la salsa fatta da me , scolo la pasta e salto in padella, una manciata generosa di pecorino e giù nei piatti.
Intanto taglio la torta orizzontalmente e la spalmo di marmellata di ribes (lo so che ci vorrebbe quella di mirtilli rossi "le granele", ma l'ho finita), richiudo e vai con lo zucchero a velo, ci sarebbe stata bene la panna per accompagnare ma anche quella manca dal frigo, io non voglio mangiare e allora lecco la padella della matriciana (diversa dall'amatriciana, poi ti spiegherò), ma alla torta non rinuncio, poi tutti in piedi perchè è tardi , mettiamo R a letto, suona il citofono è L che ritorna e sono le nove di sera.
Mi guardo intorno e so che devo ricominciare a sistemare la cucina e mi viene la tentazione di attaccare la lavastoviglie mah! Faccio prima se lavo a mano.
Ecco fatto! E' passato questo giorno, è volato, ho fatto tanto e sì che forse qualcuno pensa che ho tempo da buttare.
Ma sai quanto ho desiderato tutto il giorno di avere un pò di tempo per me! Ma che scema ! Che ci avrei fatto di questo tempo! Vedi che ho trovato comunque il modo di scriverti e come mi sembra bello rubare agli altri questi momenti per me sola . Ora vado a letto, sono stanca, domani mattina sveglia, come al solito alle sei e poi si riparte.
Buonanotte, queste sono le gonne di maglia che ho fatto per L e L

martedì 8 gennaio 2013

vite fragili

Ciao caro blog, è la terza volta che provo a scriverti e tutto se ne va a pallino perchè non sono capace di usarti bene. Il tempo mi ha messo alla prova ( sono tre ore, a fasi alterne, tra un nipote e l'altro, che scrivo e riscrivo la stessa cosa), ma ancora adesso posso confermare quello che dicevo prima: oggi sono contenta,ma. proprio contenta. Cosa? Mi chiedi meravigliato il perchè? Ora ti dico: stamattina un bacio inaspettato e tanto desiderato, oggi a pranzo una fetta di casereccio (mio prodotto ) spalmata con un a spuma di carne cotta nel vetro e ricoperta da una salsa di rafano e rapa rossa, il tutto proveniente, indovina? Ma naturalmente dall'Ucraina, oggi pomeriggio visita pure quella inaspettata, di C e G con i bimbi, merenda con compot di kalina (ti dirò poi il nome in lingua patria) e panettone.
Fuori i primi, sono arrivati i secondi M,G,E,L e E: un pò di tele, poi la cena tutti insieme.
Se ne sono andati alle otto e mezza, con M, la baby sitter, il tempo è sempre poco per stare con loro e poterli gustare, il tempo se ne va via troppo svelto e guardo M, una gazzella, così semplice e pulita, e mi aspetto da un momento all'altro un balzo e ... eccola donna.
R ha preso baci e baci, seduto in poltrona. La febbre che lo tormenta da settembre, oggi forse lo lascerà in pace. L ha fatto quello che ha potuto, ma ora è in camera con un forte mal di testa.  Per lei avere in casa tutti i bambini è troppo, ma pace! Qui da noi è così!
Sono riuscita a caricare tante foto che ti vorrei mostrare ma non riesco a inserirle nel post, domani chiederò a S di aiutarmi.
Sono le foto dei lavori a maglia che ho fatto per Natale. Lo so quello che pensi, che lavorare a maglia è una banalità, ma per me non c'è più niente di banale e scontato, tutto è una conquista, tutto stupefacente, tutto speciale, pure un maglione fatto con i ferri, perchè significa che posso vivere in una specie di normalità, senza tensioni, ma soprattutto che ho voglia ancora di misurarmi, che non voglio lasciarmi andare, proprio per amore di R, perchè lui possa ricevere un sorriso, sentire che intorno a lui c'è serenità, vita.
R non può più parlare, camminare, muoversi, sentire, annusare,  focalizzare con lo sguardo le persone che gli sono vicine,non può più mangiare (viene alimentato con la PEG), ha una bruttissima piaga da decupitoe ha un deterioramento cognitivo piuttosto evidente. R adesso è classificato come uno di quei casi in cui la società spinge a un'eutanasia attiva, oppure a una sospensione di alimentazione, perchè il costo del suo mantenimento in vita è troppo alto per le Casse dello Stato. Forse se lui vivesse in una struttura pubblica,  toglierebbe il disturbo molto presto.
Ma se non si accolgono e sostengono questi ultimi degli ultimi, come dice il Card. Bagnasco, come si potranno aprire le braccia alle nuove condizioni di fragilità dovute alla crisi economica?
Perchè da vecchi, si è arrivati a desiderare di morire per non essere più di peso per gli altri.  
Bene, ora sono felice di aver potuto completare questo post, mancano solo le foto!
Buonanotte!




Per fortuna R non si accorge di queste cose, è completamente abbandonato