mercoledì 19 dicembre 2012

Il borsh

Borsh due volte alla settimana!
Tu sai bene, caro blog, che adoro tutto quello che è tradizione, soprattutto quella culinaria e italiana.
Sono fiera della cucina italiana, dell'italiano Roberto Benigni, dell'italiano Capo dello Stato, della ligua italiana, del clima italiano, delle canzoni italiane, dei caratteri degli italiani, della storia italiana.......... ecc. ecc.
pur non essendo una reazionaria ed amando tanto il socialismo vissuto.
Perchè tutto 'sto preambolo? Per dire che ho dovuto cedere alla bontà del borsh ( zuppa di verdure russa ) di cui L ha tanta nostalgia almeno sei giorni a settimana. L è ucraina e anche lei tradizionalista, orgogliosa perfino del clima ucraino (pensa un pò ) che fa + 40° in estate e - 40° in inverno.
Ora ve lo presento:
metti sul sul fuoco una pentola con due litri di acqua e comincia a pelare 3 o 4 patate, falle a tocchetti e mettile nella pentola, aggiungi una costa di sedano, 3 o 4 foglie di cavolo, una tazza di fagioli già cotti e intanto che questa verdura cuoce fai a listerelle una rapa rossa, una grossa carota, mezza cipolla e metti il tutto in una padella con del burro o se sei in un periodo di digiuno, puoi usare l'olio d'oliva. Fai soffriggere bene  per una decina di minuti, mescolando spesso, poi aggiungi nella pentola con le altre verdure, gira bene, cuoci ancora 10 minuti aggiustando di sale e peperoncino ( poco poco ) e voilà è fatto !
Tempo di cottura totale una quarantina di minuti, devono risultare croccanti e la minastra non deve essere troppo salata.
Va servito cosparso di crema di latte.



una vera bontà

2 commenti:

  1. Buongiorno
    L. è fortunata a vivere in vostra compagnia. Le date spazio e condividete usi e tradizioni. E' una bella esperienza interculturale. Conosco anch'io delle donne ucraine. Una è Mila. Suona magnificamente il baian. Ho assistito quest'anno alla preparazione dei dolci pasquali tipici ucraini. Vere opere d'arte.
    Approfitto per fare gli auguri di un Sereno e Felice Natale a tutti in famiglia.
    La madame

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  2. grazie. Ricambio gli auguri a lei e alla sua famiglia, in attesa che la neve si sciolga e si possa ancora andare nel bosco a sentire il profumo della resina che cola dalla "vez", nome dialettale dell'abete rosso.
    Buon Natale!
    nonna Daniela

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