lunedì 8 ottobre 2012

il rosario

Caro blog,
voglio farti partecipe di questa bella testimonianza sulla recita del Rosario, il breviario del popolo come si dice, che ho trovato sul mio quotidiano; è di Pere Aimè Duval, un prete che scriveva canzoni a sfondo religioso, è morto nel 1985 e diceva: " mi rimane scolpita nella memoria la posizione che prendeva mio padre nella liturgia domestica della corona. Egli tornava  stanco dal lavoro dei campi con un grande fascio di legna sulle spalle. Dopo cena si inginocchiava per terra, appoggiava i gomiti su una sedia e la testa tra le mani, senza guardarci, senza fare un movimento, né dare il minimo segno di impazienza. E io pensavo: "mio padre che è così forte, che governa la casa, che sa guidare i buoi, che non si piega davanti al sindaco...mio padre davanti a Dio diventa come un bambino. Come cambia aspetto quando si mette a parlare con Lui. Dev'essere molto grande Dio se mio padre gli si inginocchia davanti ! Ma dev'essere anche molto buono, se si può parlargli senza cambiarsi il vestito!" Al contrario, non vidi mai mia madre inginocchiarsi. Era troppo stanca la sera per farlo. Si sedeva in mezzo a noi, tenendo in braccio il più piccolo. Ci guardava ma non diceva niente. Non fiatava nemmeno se i più piccoli la molestavano, nemmeno se infuriava la tempesta sulla casa o il gatto combinava qualche malanno. Ed io pensavo:"Dev'essere molto semplice Dio, se gli si può parlare tenendo un bambino in braccioe vestendo il grembiule. E dev'essere anche una persona importante, se mia madre quando gli parla non fa caso né al gatto né al temporale".
Rifletti blog, rifletti.........

3 commenti:

  1. Quella che sta col bimbo in braccio sfinita potrei essere io la sera se non fosse che... magari... ecco... non sto proprio parlando con Dio!!!!
    Pero' dovrei farlo.
    Ciao Scake

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  2. Grazie. È una bella lezione di umiltá. La pace.

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  3. La pace, che bel saluto! Lo conosco bene.
    La pace a te!

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