martedì 8 gennaio 2013

vite fragili

Ciao caro blog, è la terza volta che provo a scriverti e tutto se ne va a pallino perchè non sono capace di usarti bene. Il tempo mi ha messo alla prova ( sono tre ore, a fasi alterne, tra un nipote e l'altro, che scrivo e riscrivo la stessa cosa), ma ancora adesso posso confermare quello che dicevo prima: oggi sono contenta,ma. proprio contenta. Cosa? Mi chiedi meravigliato il perchè? Ora ti dico: stamattina un bacio inaspettato e tanto desiderato, oggi a pranzo una fetta di casereccio (mio prodotto ) spalmata con un a spuma di carne cotta nel vetro e ricoperta da una salsa di rafano e rapa rossa, il tutto proveniente, indovina? Ma naturalmente dall'Ucraina, oggi pomeriggio visita pure quella inaspettata, di C e G con i bimbi, merenda con compot di kalina (ti dirò poi il nome in lingua patria) e panettone.
Fuori i primi, sono arrivati i secondi M,G,E,L e E: un pò di tele, poi la cena tutti insieme.
Se ne sono andati alle otto e mezza, con M, la baby sitter, il tempo è sempre poco per stare con loro e poterli gustare, il tempo se ne va via troppo svelto e guardo M, una gazzella, così semplice e pulita, e mi aspetto da un momento all'altro un balzo e ... eccola donna.
R ha preso baci e baci, seduto in poltrona. La febbre che lo tormenta da settembre, oggi forse lo lascerà in pace. L ha fatto quello che ha potuto, ma ora è in camera con un forte mal di testa.  Per lei avere in casa tutti i bambini è troppo, ma pace! Qui da noi è così!
Sono riuscita a caricare tante foto che ti vorrei mostrare ma non riesco a inserirle nel post, domani chiederò a S di aiutarmi.
Sono le foto dei lavori a maglia che ho fatto per Natale. Lo so quello che pensi, che lavorare a maglia è una banalità, ma per me non c'è più niente di banale e scontato, tutto è una conquista, tutto stupefacente, tutto speciale, pure un maglione fatto con i ferri, perchè significa che posso vivere in una specie di normalità, senza tensioni, ma soprattutto che ho voglia ancora di misurarmi, che non voglio lasciarmi andare, proprio per amore di R, perchè lui possa ricevere un sorriso, sentire che intorno a lui c'è serenità, vita.
R non può più parlare, camminare, muoversi, sentire, annusare,  focalizzare con lo sguardo le persone che gli sono vicine,non può più mangiare (viene alimentato con la PEG), ha una bruttissima piaga da decupitoe ha un deterioramento cognitivo piuttosto evidente. R adesso è classificato come uno di quei casi in cui la società spinge a un'eutanasia attiva, oppure a una sospensione di alimentazione, perchè il costo del suo mantenimento in vita è troppo alto per le Casse dello Stato. Forse se lui vivesse in una struttura pubblica,  toglierebbe il disturbo molto presto.
Ma se non si accolgono e sostengono questi ultimi degli ultimi, come dice il Card. Bagnasco, come si potranno aprire le braccia alle nuove condizioni di fragilità dovute alla crisi economica?
Perchè da vecchi, si è arrivati a desiderare di morire per non essere più di peso per gli altri.  
Bene, ora sono felice di aver potuto completare questo post, mancano solo le foto!
Buonanotte!




Per fortuna R non si accorge di queste cose, è completamente abbandonato  

2 commenti:

  1. E allora aspettiamo le sue foto. Anche io amo sferruzzare. Quest'anno mi sono dedicata alla produzione di tante sciarpe che ho regalato ad amici e parenti, utilizzando una lana speciale che crea tanti ricci. Una mia amica mi ha insegnato uno scaldacollo divertente da fare e veramente utile per tenere riparato e caldo il collo. Ha visto il post della copertina che ho fatto per la mia nipotina?
    Le auguro ancora Buon Anno
    La madame

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  2. Grazie Madame, ho ripreso a sferruzzare dopo diversi anni e mi piace da morire, ci sono richieste per altri lavoretti ma ci vuole il freddo per poter lavorare la lana, io soffro tantissimo il caldo e non posso lavorare in estate.
    Buon Anno anche a lei

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